Thursday, June 27, 2019

Venerdì 28 giugno 2018

L'Isola che non c'è   inserto 1

Apro il testo con quattro Anteprime riunendo quanto ho già scritto sull'isola riferendomi alle esperienze psichico - oniriche avute prima delle mie dimissioni ospedaliere. Quindi esse faranno parte sia del blog sia del libro che nascerà dalle loro radici. Se le avete già lette potete bypassarle, considerate però che costituiscono l'avvio e la base di un'iniziativa novella che potrebbe farci riflettere e ragionare meglio.

Anteprima prima)  L'avvio

...  Vengo al tema onirico immaginativo in cui mi trovai coinvolto. 
Sono in un giardino all'inglese in cui fanno mostra di se' piante nostrane e di tutti i paesi. Delle alture artificiali accolgono più tipi di palme e di primordiali felci. In una di esse c'è alla base un modesto ingresso. Immette di certo in un vano per vasi, zappe, vanghe, carriole; per curiosità entro e non trovo alcun deposito, solo lo scavo prosegue in lieve discesa. Non esiste illuminazione. Proseguo aiutandomi nella semioscurità con le mani, ora destra ora sinistra, contro le pareti vicine. No, non c'è nulla d'interessante e decido di tornare. L'imboccatura però non la vedo più o la porta potrebbe essere stata chiusa. Oltretutto ho anche l'impressione di aver superato qualche bivio interno in quanto con una delle mani, la sinistra, ho avuto delle difficoltà nell'indirizzarmi per la sua parte.
Non si ha idea di come in queste condizioni si perda in un attimo ogni orientamento. Avanzo sempre con le mani sulla parete facendo magari qualche inutile giro sulla mia posizione, sono intimorito per come mi trovi e su una possibile soluzione, che pur ci sarà. Infine un chiarore seguito da un punto di luce: è l'uscita della lunga galleria. Non è una porta ma un anfratto che immette ove non so. 
Lo raggiungo, esco e mi trovo sulla sponda sabbiosa di una verdeggiante riva marina. Non c'è nessuno attorno, l'assenza poi di chi mi attendevo per una vecchia promessa assistenziale mi conferma di essere sempre nei viventi e non di avere superato il confine che porta al tutto o al niente. Ho però l'impressione di essere osservato. Guardo meglio e noto che una figura anziana, senza età definita, indossante una tunica fino ai piedi, ieratica e solenne, è giunta silenziosamente a me vicina...."Benvenuto visitatore. Franciscus vero? Ti aspettavo e sapevo, sapevamo, che avresti sceltola via corretta nel labirinto in cui eri e che in futuro, se ci sarà, non ti ostacolerà più. Io sono EGAU e custodisco questo sito da centoottantasette anni" "Eminente Egau, allora non sono finito per il mondo da cui provengo e che ritenevo avere ormai abbandonato" "No, il tuo tempo è sempre valido, almeno per ora, ma verrà il momento, di cui sei ben conscio, e io sarò ad attenderti, lasciando l'apertura aperta, fintanto ci sarà un ritorno negato in quanto non la troverai più. Sappi che ti trovi nell "isola che non c'è" e volendo potresti collaborare ad un progetto di nuova vita, nuova speranza, umanità migliore. Per ora resta da dove provieni, il passaggio è dietro. Ci incontreremo di nuovo, questo è certo, lo so. C'è chi ti ha voluto e scelto, fermi il tuo arbitro e convincimento di accettare ciò che ti verrà proposto. Ave Franciscus" "Ave eminente Egau. Tornerò"
.. Vengo