Wednesday, October 24, 2018

Ottobre 25 2018 Giovedì. n° 2714 + 24 NS  (nuova serie). Pensiamo positivo. 

Recordatio 
Diari di vita - Mix due
E’ il 1942, la guerra si fa sentire e la fame anche, non parliamo di vestiti e scarpe riciclati. Ho cominciato a portare il primo paio di pantaloni lunghi di mio padre, finalmente! Le gambe coperte da una leggera peluria, ancora poco evidente, ne avevano bisogno.I miei compagni hanno iniziato a fumare, qualche mio tentativo finisce penosamente e non ci proverò più (che schifo e che fortuna!). Non ho parlato finora degli approcci con le ragazze, coetanee o meno, i quali, dati gli anni limitati, sono anche i primi per me. Quei pochi tentati saranno timorosi, incostanti, condizionati sia dagli indirizzi deleteri ricevuti in chiesa, per i quali in ogni donna si nasconde il peccato, sia dal pensiero del tempo (e della G.I.L.) per il quale, donne di casa escluse, le altre sono pressoché sempre un  po’ mignotte. Al contrapposto io punto a idealizzarle alla Dante o Petrarca, sbagliando di nuovo. Perché non le considero per quello che sono e cioè delle coetanee un po’ più sveglie e meno grezze di noi, capaci di far provare emozioni che col tempo diverranno profonde e concrete? Comunque di cottarelle ne prendo pur se temo sia più io e non loro a fantasticare. Nel palazzo ce ne sono alcune con le quali mi trovo in contatto, una della scala accanto che aiuto nei compiti di scuola, un’altra corteggiata da molti che finge di ignorarci e si pavoneggia, altra cui cerco inutilmente proporre di divenire almeno amici. C’è poi la cugina ciociara di un amico che civetta un po’ con me e poi sparisce. La rivedrò anni dopo, maritata a un corpulento carabiniere, con una figlia molto bella, la sua copia alla stessa età. Nell’ambito della parrocchia tento approcci con una ragazza dell’Azione Cattolica che mi procurano uno scontro con suoi amici, ai quali chiede di intervenire. Non dimentico poi una ragazza del quartiere detta “la tedesca” (figlia di ex emigrati in Germania), con la quale la comunanza si tinge di suoi spunti di malizia per punzecchiare me e altri. Nell’insieme queste prove di contatto sono avvilenti, la mia e nostra immaturità è enorme, non aiutata dalle famiglie e aggravata da preti, balilla e dal mio stimolo a sublimare ciò che non si dovrebbe. C’è da dire che lo studio, la guerra, gli allarmi aerei, la fame, la GIL, poco spazio lasciano per coltivare qualcosa di duraturo o meno. Al tutto influisce la divisione fra maschi e femmine nella scuola, chiesa, adunate, sport, che non facilita le comunanze. Quanto è diverso oggi, al limite i divisi siamo ora noi maschi! 

Probabiliter
 I borghi pontini  ("forse" una mazzata in testa al  Duce poteva essere salutare)
Il 1939 è l'anno d’inaugurazione di Pomezia e altri borghi pontini. Ho dodici anni, sono studente medio e balilla moschettiere. Una domenica noi della legione, e qualche altro reparto della G.I.L. ci troviamo in uno di questi nuovi centri, mi sembra Borgo Piave, ma non ne sono certo, per una cerimonia minore concernente l'assegnazione dei poderi e casali della bonifica ai coloni lì trasferiti, soprattutto veneti. Solite cose, inquadramento, caldo afoso, scarsità d’acqua e sete adeguata che combattiamo bevendo un po’ a turno da una vicina fontana campestre e succhiando qualche limone (che la faceva salire, non togliere). Fanfara che suona le marce dei balilla, rullio di tamburi, discorso di qualcuno e così via. Però ad un tratto succede qualcosa, deve essere importante. I comandanti corrono nella Casa del Fascio e ne escono eccitatissimi. E' giunta notizia che il Duce è in zona pontina per delle visite ed è stato deciso, non programmato, che farà un’apparizione veloce anche da noi.  Siamo agitati, cerchiamo di sistemarci divise, cinturoni, giberne e restiamo per un'altra ora sotto il sole. Di bere se ne parla poco, malgrado l’acqua vicina nessuno, salvo eccezioni, può muoversi. Infine giungono due militi in moto, parlottano coi Capi e siamo posti sull'attenti. Poi delle auto si avvicinano, i comandanti ordinano il presentat - arm, il trombettiere lancia tre squilli di attenti e la fanfara attacca "Giovinezza". La porta della prima, poi delle altre, si aprono e ne scende il Duce assieme al seguito. Dato l'inno "Giovinezza" in atto anch'egli e gli altri si fermano e si pongono sull'attenti. Questi terminato viene ordinato il fianc - arm e la fanfara attacca la marcia dell’Aida. Allora l’imprevisto. Il Duce si avvicina al mazziere dei musicanti, gli si pone di fronte a un tre - quattro metri, mani sui fianchi, e lo fissa negli occhi. Il povero camerata - balilla è scioccato da questa vicinanza e quando lancia in alto la mazza non riesce a riprenderla, facendola cadere ai piedi del Duce (poteva finirgli addosso, magari sulla testa!). Le trombe smettono di suonare, il silenzio è imbarazzante. Però il nostro comandante sblocca la situazione portandosi a lato del Duce ed urlando con tutta la potenza possibile (si strilla sempre chissà perché) ordina: "BALILLA, SALUTO AL DUCE, FONDATORE DELL'IMPERO!" e tutti che rispondiamo con un possente "A NOI!!". La tensione si normalizza e alziamo i moschetti al cielo. Il resto non interessa, è soltanto routine (il Duce poggia la mano sulla spalla del balilla mazziere e lo guarda severo e patern

 Consideratio Debito pubblico n. 5
Oggi parliamo di cose amene e di voragini finanziarie. In tutti i Luna Park fanno bella mostra le ruote panoramiche, gli automobilini-scontro, le montagne russe e tanto altro, fra cui scivoli asciutti e acquatici più o meno complicati. In piccolo formato sono anche nei giardini pubblici per i nostri bimbi. Ebbene, pure i nostri politici del passato remoto e recente si dilettarono e dilettano coi cosiddetti "scivoli". Mi spiego, miriadi di aziende ebbero la possibilità di mandare in pensione anticipata i propri lavoratori con uno "scivolo" temporale di anni, fino a cinque e oltre, con il danno che non solo operai e impiegati percepivano la pensione con anni di anticipo sul dovuto ma l'importo era definito come se avessero lavorato per il periodo intero, con buona pace dei contributi INPS, INAM, INAIL e altri non versati, pur dovuti. Azione Sociale a parte, che non intendo penalizzare, mi rifiuto al pensiero di calcolare l'incidenza sul debito pubblico di tali interventi, cifre da paura e incidenza PIL da far tremare i polsi a dieci Bruxelles.

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