Tuesday, August 20, 2019

Martedì 20  agosto 2019

L'Isola che non c'è

 Finis, e poi?   -   edit 31


L'astronave si è mossa lenta ma decisa. E' quasi sopra noi e la sua ombra ci colpisce come fosse un'eclissi di sole quasi totale. E' ben percepibile una vibrazione nell'atmosfera  mentre si ode un in tutta l'area un brusio penetrante e intenso, non di più. Poi eccola fermarsi senza che al momento avvenga qualcosa. 
Infine un fascio di luce parte dal basso del vascello e si evidenzia sul terreno, come fosse una possente colonna che sorregga l'imponente carico, da cui iniziano a visualizzarsi a terra molti elementi senza si noti come scendano. Forse dal centro del circolo di luce ove è presente una colonna minore, ma più vivida e vibrante.
Il Maestro Odir stupito osserva attento e, riflettendoci un po, dice che si tratti di alieni venusiani, che abbandonarono il pianeta splendente prima che la natura, le radiazioni, una grande catastrofe, lo rendessero invivibile, almeno per come noi intendiamo il termine. Dell'opera di civilizzazione e colonizzazione da parte del venusiani ne avevo già un barlume di conoscenza per la grande mole di scritture, reperti, tracce, racconti, leggende che nei tempi remoti coinvolsero l'America centrale e del sud e sembrerebbe una loro derivazione esisteva pure nella mitica Atlantide.
In questo periodo ho preso anche atto, edotto dal Maestro Egau, che importanti colonie marziane sono anch'esse presenti nel cosmo e soprattutto, ciò mi lasciò stupefatto, di più centri alieni che alieni non lo sono proprio in quanto composti da umani che lasciarono la terra decine di migliaia di anni or sono, in parte anche rientrati e conviventi fra noi.

Di tempo ne passa parecchio senza che altro si verifichi finché le luci dell'astronave, e della colonna che che da esso diparte si intensificano consistentemente, è la nostra ora e in un attimo, avvolti dal loro fluido, ci troviamo in una sala argentea enorme con gli strani alieni attorno, senza casco, dalla testa abbondante, silenti e attenti che ci osservano coi loro grandi occhi. 

.... Esimio Odir, prescelto dalla nascita e prima ancora, io sono la voce del Vertice, la voce di chi grida nel deserto, di chi ha sofferto, implorato, ringraziato, vinto, perduto. Io sono la voce del principio che vede, dispone non si mostra, non sarebbe altrimenti unico e plurimo. Io sono l'urlo della gioia, del dolore, della giustizia, che riunisce ciò che coinvolge gli eletti e i derelitti della terra ....
.... Ti conosco bene Odir il prescelto, ti ho seguito per una vita e più volte ti ho dato lo sprone proteggendoti da difficoltà impreviste o cercate, anche molto gravi, e tu sai di cosa stia dicendo, tu però non conosci me, hai solo intuito la mia presenza e hai sempre affermato che un giorno avresti voluto conoscermi, eccomi Odir, io son qui e non di più. Ed è rivolto a te di persona il messaggio odierno .... 
.... China il capo di fronte all'idea e al volere del Sommo Unico e Eterno, Creatore del Cielo, della Terra, della Vita. Io fui fra coloro che dall'inizio lo servirono, sono l'unico cui è concesso esprimere il suo dire, a parlare in sua vece, anche ora che Egli è con noi e pure non lo vedrai si trova sul Trono a te di fronte.... 
.... E' è Lui che si è degnato incontrarti dopo il trascorso del periodo formulata dal grande Pitagora di duecentodieci anni dalla tua bisavola Sarah, discendente della tribù di Levi. Ciò ritenemmo non porre a tua conoscenza e facemmo che non venisse esternato agli avi del tuo genitore, i nostri intendimenti erano multipli e complessi e, giorno verrà, che ne sarai edotto pure tu.....

Ciò detto torna repentino in un baleno il chiarore di cento Soli che mi fa perdere ogni senso, stabilità, equilibrio, vista, parole, tutte cose eliminate, non facenti più parte di me. Anche la mente è offuscata da un rigoglio di lampi immani, da spirali eteree che ho l'impressione mi gettino ovunque, mentre resta il soffio di un unico contatto con questo innaturale status esistenziale. Percepisco flebilmente, ma chiaramente, ciò che si dice e mi si dice, pur se con sprazzi necessitanti per acquisire una loro logica e un loro collegamento:

.... Io il Massimo, Io il Grande, Io il Supremo, in un villaggio dell'odierna Siria ho scelto una pura vergine immacolata degna del mio sguardo, della mia considerazione, cui ho inviato il mio messaggero Gabril come testimone del mio verbo ....
.... Il suo nome è Tamar (Palma), la stessa che si chinò e protesse Maria e il figlio quando, prima della morte di Erode,  disposi si trasferissero in Egitto ....
.... e su Lei ho ritenuto lasciare traccia del mio alito, del mio spirito ....
.... da Lei verrà un figlio e entrambi lasceranno traccia nel mondo e nei tempi ....
.... figlio che riporterà i diletti Siriani e le comunità confratelle che li circondano in un'era di pace, giustizia, affinità e fratellanza e ciò in mio nome e  di Ibrahim, il progenitore di loro tutti ....
.... Odir, ti sei fatto notare dai Massimi Vertici e da me per l'opera egregia svolta in un Eden che non c'è, pur affiancato dal Grande Maestro Egau, un Eminente fra i Grandi Architetti dell'Universo. E sei tu di nuovo il mio prescelto per l'opera che condurrai con determinazione, ne ho certezza, e sarai il mio prescelto per testimoniare le mie volontà, se lo riterrò, in altre parti del pianeta Terra ....
.... Il nome che assumerai sarà Natan - Odir, il Prescelto loro donato. E' ciò che dispongo per i miei figli di Siria ... 


Altrove, nel contempo:

.... Ave o Tamar, piena di grazia ...
.... Il Signore è con te ....
.... Tu sei benedetta fra le donne ....
.... E benedetto sia il frutto ....
.... Del seno tuo Natan ....

come posso adempiere la volontà del mio Signore? non ho conosciuto contatto di uomo in me!


Tamar, ciò che non è possibile agli uomini  lo è per Dio, egli santificherà il tuo seno e ti conserverà come la più pura fra le madri di Siria! 


alcuni mesi e poi ...

.... Tu scendi dalle stelle ....
.... o Re del cielo ....

Pochi decenni e a seguire:

Padre se puoi allontana da me questa tribolazione!

e il portello sul pianale è pronto a spalancarsi per inghiottire un corpo e una corda

ma in un flash nella mente di Natan si ode .......
.... Natan, sei sempre l'Odir il prescelto, sei sempre un neo Egau, rammentalo, non devi accettare questa infamia, il tuo cuore e le tua coscienza sono puri, basta subire offese e non reagire. Le tue facoltà ti consentono ciò, attivale, ne hai la chiave, io Gabril, della prima creazione, sono qui, accanto a te e non consentirò che Shatan compia un'altra opera malefica. Basta con l'epoca degli olocausti, delle ingiustizie estreme, dei sacrifici invani, reagisci, reagiamo assieme, hai il mio aiuto, hai con te la forza, la potenza cosmica, hai con te l'approvazione dei vertici tutti ....



Il dramma non finisce e prosegue con  un barlume di speranza per tutto e tutti.

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