Thursday, December 6, 2018

n. 62 ND (Nuova Serie) - Dicembre 7 Venerdì - S. Ambrogio vescovo, patrono di Milamo - pensiamo positivo

N° 62 NS (Nuova Serie) Venerdì 7 dicembre. Il Blog è rinato con una nuova serie, in quanto il 10 agosto 2018, n° giornaliero 2714 (11 anni di attività), è stato azzerato da una infame azione di hackeraggio.

1941: Più ondate di aerei giapponesi attaccano la flotta amercana di stanza a Pearl Hrbour
Detto francescano: Moglie di marinaio virtuosa - né vedova, né sposa

S. Ambrogio Vescovo: Oggi grande festa a Milano per la ricorrenza di S. Ambrogio vescovo, ex alto funzionaro romano, eletto alla carica di Vescovo a furor di popolo.

Recordatio Diari di vita 1944 - 1946 ......
Ho costatato che economia, aziende, organizzazione, presentano aree d’interesse e utilità al pari degli altri indirizzi e delle mie preferenze iniziali. In facoltà c’è l’obbligo di presenza per le materie principali, comprovata con bolli, apposti sui libretti personali, ed io devo variare di nuovo l’orario di lavoro svolgendo cicli di due turni notturni e uno pomeridiano, rendendomi libero per le lezioni mattutine. Le mie notti di lavoro, venti il mese, mi obbligano a dormire poco; in futuro, forse, recupererò il sonno perduto; per fortuna la domenica riposo dieci - dodici ore, riequilibrando in parte lo stato di stress. Approfitto dell’iscrizione all’università per fare un break con me stesso, esaminando passato, presente e futuro. Finora, pur avendo cercato di esprimere un qualcosa di mio, sono stato sostanzialmente succubo di decisioni e atti altrui. Ora, per il possibile, basta! So di essere ambizioso e voler pretendere dalla vita le cose fino ad oggi negate, cercherò quindi di indirizzare in tal senso il mio futuro. Così mi propongo che per il lavoro non basterà un passaggio da operaio a impiegato, punterò a divenire un funzionario, un dirigente o, meglio, un direttore commerciale o amministrativo, oppure, perché no? ben di più. (anni dopo mi troverò sulla strada giusta ma dovrò prendere altre vie per la crisi della Società). Non sarò un mezze maniche e gestirò al meglio l’opera e i rapporti con quelli che contano. Penso che il tutto si completi con una solida famiglia, una moglie in gamba e qualche figlio o figlia da far crescere meglio di com’è stato per me. Non mi vergogno della mia ambizione. Penso pure, cosa chimerica per il 1946, che un giorno acquisterò una casa più grande di quella di mio padre e, già che ci sono, un’auto (una bici prima e moto poi, per cominciare). Quanti sogni! Non mi sottovaluto però, non per niente sono un Toro-Sagittario (o Toro-Scorpione) concreto, testardo, non escludendo un po’ d’altruismo, come credo aver dimostrato. Il benessere personale e familiare diviene nel frattempo più concreto. Il primo acquisto del dopoguerra è una bici Velox che pago settemila lire, una settimana di paga. Non ha ancora il cambio di velocità giacché quest’aggeggio nel 1944 non si trova (lo aggiungerò in seguito). Mi procuro poi un orologio da polso di acciaio (cinquemila lire, usato, altra settimana di paga). Non posso avere una fisarmonica (diciottomila lire) per l’opposizione di mio padre per il prezzo troppo elevato (non dirà nulla quando l’acquisterà mio fratello).La musica è stata una passione che ho preso nelle serate musicali organizzate nei bar della zona e nelle rustiche balere dell’epoca (ho ancora impressa la melodia di Io te quiero, motivo allora ricorrente). Per colmare questo vuoto insito in me acquisterò lo strumento trenta anni dopo nel tentativo inutile di recuperare il tempo perduto.Coltivo di nuovo il mio hobby aeromodellistico e costruisco modelli liberi e teleguidati. Acquisto due motori ad autoaccensione (Antares4 e HeliumC7), spendendo ben ottomila lire e ricevendone buone soddisfazioni, vincendo pure qualche premio. Aggiorno il “Meccano” con pezzi di scambio e recupero (le scatole originali, specie inglesi, non sono ancora importate). Compio esperimenti pericolosi per far girare con idrogeno l’HeliumC7, mio vecchio sogno, che produco con acido muriatico e pezzetti di zinco. Progetto astrusi motori ad acqua simulanti una specie d’impossibile moto perpetuo (alzi la mano chi non ci ha provato o pensato almeno una volta). Il tutto in conseguenza delle mie tendenze tecniche e della nostra Compagnia Ricerche, la CARLA del tempo di balilla e guerra. In casa disdettiamo finalmente il contratto di fornitura elettrica a limitatore, che prevedeva un’erogazione di luce non superiore a 40-50 watt (da camposanto), e ne stipuliamo uno che dà energia libera per l’illuminazione e industriale per elettrodomestici. Così, col contributo di tutti (mio padre, io, mio fratello), acquistiamo una cucina elettrica con forno e uno scaldabagno, mentre nella toilette entra finalmente un bidet, era ora! Col medesimo sistema, che ripeteremo più volte, compriamo una lava-panni Hoover, il primo modello del dopoguerra, importato dall’Inghilterra, che lava un chilo e mezzo di biancheria senza risciacquo, da fare nella vasca da bagno, e centrifuga, sostituita da rulli a manovella.Costa ben 75.000 lire, un’enormità, però mia madre, che comincia ad avere dei disturbi circolatori alle mani, potrà evitare di fare il bucato alla vecchia maniera (anche considerando che la funzione di operatore la assume mio padre). Attendiamo ancora per un frigorifero giacché non ne è stata avviata ancora un’ampia commercializzazione; per ora i pochi in vendita, a parte il costo, sono per comunità, enti, negozi, famiglie signorili. Pure per la televisione si dovrà attendere (in Inghilterra e America è in funzione da anni). Io la vidi dal 1939 per i programmi seguiti negli apparecchi installati in più punti del centro. Non tutto però fila liscio. Mio fratello si fidanza con una ragazza di rango elevato, una nobile, bella, fine, simpatica. E’ accompagnata da una ragazza di compagnia, almeno le volte che l’ho vista io (vado con loro al circolo INA in qualche pomeriggio danzante, così faccio qualche giro con l’accompagnatrice e li lascio liberi per un po’). C’è però un “ma”, lei è malata di tisi avanzata, male di cui decederà a breve, e ciò non lo dice a mio fratello che rischia di restarne contagiato seriamente, non iin forma inizialecome avvdnne. Ricordo quando egli se ne avvide, eravamo a Perugia ospiti della famiglia dello zio fonditore. Mio fratello ne è scioccato, ugualmente in famiglia. Fatte alcune visite egli decide di curarsi privatamente. Si affida a uno specialista che gli viene consigliato e dovrà affrontare un intervento clinico che contribuirà a risolvere la situazione. Passiamo mesi impegnativi, riusciamo anche a procurarci l’introvabile penicillina USA, poi giungono rapidi miglioramento e guarigione. Per fortuna era una fase iniziale di persona forte, sana,  non predisposta. Mia madre ringrazia i suoi Sant’Antonio, Santa Rita e altri, date le richieste d’aiuto rivolte un po’ a tutti loro, mai a medici e professori. ..........segue


Proabiliter  Italia-Spagna Momento magico al Pantheon -
Come due anni orsono (l'anno scorso mi vide assente) eccomi alla commemorazione stavolta di Francisco Behamonde Franco, di Josè Antonio Primo de Rivera, di Benito Mussolini. Ieri domenica, a Roma, nella stupenda basilica del Pantheon, costruita duemila anni fa da Marco Agrippa, ove oggi riposano due Re d’Italia, Vittorio Emanuele II e Umberto I (c’è anche il pittore Raffaello Sanzio), è stata celebrata una messa solenne, nel rito preconciliare latino, per ricordare Primo de Rivera, fondatore del Falangismo spagnolo, derivato del nostro Fascismo, nonché Francisco Franco, Caudillo del movimento e conduttore dell’insurrezione contro il governo di popolar-comunista di Madrid dopo l’uccisione di Calvo Sotelo, capo dei nazionalisti, e lo scatenarsi del terrore incontrollato verso civili, religiosi, benestanti, oppositori ai rossi. C’è un discreto numero di partecipanti, purtroppo per lo più molto anziani. Non poteva essere diverso. L’ambiente è raccolto, composto, conscio dell’importanza della cerimonia che ricorda anche la guerra civile 1936  -  1939 coi suoi caduti, fra i quali un elevato numero di italiani accorsi nel nostro Corpo di Spedizione. E’ freddo di fuori, tre giorni fa era caldo, poi la temperatura è calata di dieci gradi, ma ancor più freddo è l’interno del Tempio, con l’apertura circolare sul soffitto non schermata da alcunché, presente nei templi romani a base circolare (il Pantheon è un edificio imperiale intatto, come aspettasse sacerdoti dei vari culti, senatori, soldati, cittadini). Il gelo colpisce i partecipanti, specie i pochi reduci presenti novantenni e oltre. Parole accorate del celebrante, preoccupazione e rammarico per la situazione odierna di Spagna, tornata ai primordi del tenebroso 1936. Poi squilli di attenti, preghiera del legionario letta dal Presidente Associazione reduci nella quale, oltre i nostri soldati, si ricorda Benito Mussolini, il quale decise l’intervento a fianco di Franco. Show del trombettiere che si esibisce in un toccante silenzio fuori ordinanza. Bandiere presentate verso l’altare dai giovani militi in divisa di legionari, in rappresentanza dei colleghi di settanta anni or sono, distribuzione medaglie e attestati a qualche anzianissimo o figli o nipoti, per chi non c’è più. Poi, al suono dell’inno “Cara al Sol…” (Faccia al sole) che la volta precedente cantammo col saluto a braccio teso (stavolta no, dato il luogo e pubblico ci è stato chiesto di evitarlo) si è sciolta la cerimonia. Siamo usciti fra le tante persone che, ai bordi dell’area riservata al rito, avevano assistito incuriositi e pensierosi alla commemorazione degli eventi di Spagna, i quali ci videro esposti con uomini, armi, aerei, navi e mezzi finanziari. Ringrazio l’amico collaboratore della Associazione che mi ha avvertito dell’evento e, come promesso, seguiterà a farlo volentieri nel futuro. Italia  -  Spagna, una nazione, un popolo, lingue sorelle, destini comuni, fierezza per il Caudillo Francisco Behamonde Franco e per il Duce Capo dell’Italia. Arriba Espana, A Noi.
Inno Cara al Sol
Cara al Sol con la camisa nueva
Que tu’ bordaste en rojo ayer
Me hallarà la muerte si me lieve
Y no te vuelvo a ver

Formaré junto a mis companeros
Que hacien guardia sobre los luceros
Impassibile el ademàn
Y estan presentes en nuestro afàn

Si te dicen que caì,
me fui al puesto que tengo allì,

volveran banderas victoriosas
al paso alegre de la paz
y traeràn prendidas cinco rosas
las flechas de mi haz.

Volverà a reir la primavera
Que por cielo, tierra y mar se espera.
Arriba escuadras a vencer
Que en Espana empieva a amenecar
Arriba Espana 

Consideratio Libertà che sopravviene
Giornata di ieri, freddino ma c'è il sole e non è poco. Primo pomeriggio e ecco la novità. Abbiamo una collaboratrice-bis africana del Niger, sveglia e ben piazzata, che sosituirà quella di base, anch'essa africana - senegalese, nelle sue giornate di riposo. La novità è che fra i suoi compiti c'è quello che il Mercoledì o il Venerdì, tempo permettendo, mi dovrà condurre a fare una bella passeggiata, un paio d'ore e più, coadiuvata dalla mia poltroncina mobile e da quella ulteriore che scendendo lentamente sui gradini dell'ingresso mi evita di affrontare tredici gradini altrimenti impossibili. Così ecco, mi scateno nel fare o pensare cosa fare. E allora parrucchiere che da mesi non mi vedeva, Farmaca per medicine prescritte ASL, Banca, per ritirare un pò di soldi, Supermercato, ove spendo una decina di Euro in quattro cosette di cui potevo fare a meno ma giustificano il mio esserci odierno. Addirittura dieci minuti in chiesa, ignorata purtroppo per anni. Saluti a amici e sconosciuti, colloqui un pò faticati con la conduttrice, pur sempre  non coi muri. Ma questo è stupendo!Deve durare. Vedrò se l'attuale disponibilità di un giorno possa passare a due ma, allo stato delle cose odierne e del passato mi stà bene anche così. Finalmente un poco di vitalità esistenziale.

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