Wednesday, December 5, 2018

n. 61 NS (Nuova Serie) - Mercoledì 6 fdicembre - S. Nicola di Bari, vescovo di Mira - pensiamo positivo

N° 61 NS (Nuova Serie) Giovedì 6 dicembre. Il Blog è rinato con una nuova serie, in quanto il 10 agosto 2018, n° giornaliero 2714 (11 anni di attività), è stato azzerato da una infame azione di hackeraggio.

1926; Muore il pittore Claude Monet

Detto francescano: Nessuno nasced maestro in questo mondo

San Nicola di Bari, Vescovo di Mira: Oggi festività grande per Bari e i Baresi. E' la ricorrenza del Santo protettore della città, le cui spoglie furono portate da naviganti baresi dal lontano oriente, che le rivendica a tutt'oggi, tutte o in parte

Recordatio  Diari di vita 1944 - 46 .....
..... Si è trattato comunque di normali galanterie nell’ambito del mio intendimento di non far sorgere seri impegni prima del militare, della conclusione studi e sistemazione lavoro. Di sicuro non ho preso la vera cotta (salvo per l’amica deceduta), ciò fosse avvenuto ritengo mi sarei comportato diversamente. Come non ricordare poi una ragazza simpatica e disponibile, circa della mia età, la quale, senza pretese o riserve, mi dimostra un benvolere particolare e si assume il compito di …iniziarmi nel mondo sessuale, quello vero, notando che per me era ancora un tabù? Lei, d’origini emiliane, pur fidanzata con un tipo losco, senza mai superare la laidezza, contribuì a spalancare la finestra che mi divideva da quel mondo che eventi, ignoranza, insegnamenti errati, religiosi e civili, avevano tenuto lontano da me. Non nascondo che ho avuto a volte il dubbio di avere ricevuto quest’assistenza da dama di carità più per un atto di tenerezza che per assistenza sociale e sessuale, giacché questa simpatica collega aveva capito i miei problemi di rifiuto di quel sesso animalesco allora imperante negli uomini, presumo pure donne. Di certo le sue lezioni di vita sono state ben più utili dei pessimi indirizzi parrocchiali o delle denigrazioni femminili propinate nella G.I.L. Questa ragazza non l’ho più rivista e mi piacerebbe rivederla, potrebbe pur essere possibile. Tornando ai problemi generali sono a conoscenza da fonti varie (ma lo sanno un po’ tutti), che al nord proseguono le uccisioni d’italiani presunti fascisti, o persone scomode, da parte di ex partigiani e delinquenza comune. Continuano pure le mattanze, le sparizioni, le espulsioni di nostri fratelli nelle terre occupate da sloveni e croati. Ciò mentre in Italia, dopo le ultime fucilazioni di poveri cristi, a cui collabora un Pubblico Ministero che coprirà anni dopo un’alta carica di Stato, è abolita la pena di morte (si salverà così un ex milite RSI, in seguito mio impiegato, condannato per aver ucciso in Toscana alcuni estremisti in un’imperdonabile azione di autodifesa, rivalsa e regolamento conti). Come finale il governo, tramite il ministro della giustizia Togliatti, emana un’amnistia per i reati politici. Le malefatte resistenziali sono cancellate. Affermano che si è fatto ciò per pacificare gli animi, proprio nel momento in cui migliaia d’italiani finiscono in fosse anonime, pensando a sanare specie le malefatte dei fascisti, in gran parte già eliminati o in grado di non più nuocere. In Germania l’ex capitale Berlino, occupata dai sovietici, è divisa in zone di occupazione. Poco dopo però i sovietici, volendo allontanare gli altri alleati dalla zona, li isoleranno con un blocco viario e ferroviario certi che, senza rifornimenti, essi siano costretti ad andarsene. A ciò gli americani risponderanno con un poderoso ponte aereo che rifornirà Berlino sin quando non sarà tolto il blocco. In questi mesi si rischia la guerra e a seguito di ciò nasce la cosiddetta Cortina di Ferro, che dividerà le due Germanie e le aree Europee occupate dagli alleati e russi. In un sobborgo di Berlino, Pankow, si installa un governo di comunisti il quale farà poi erigere il muro di divisione il quale, nel 1989, crollerà assieme al regime sovietico e dei suoi satelliti (influirà in ciò il Papa Giovanni Paolo II, cioè Karol Woitiwua). Ovvia la mia soddisfazione, potevano esserci anni migliori dell’89? (mi scuso per lo sconfinamento tempi). Torno a me. E’ il Luglio 1946 e mi presento agli esami di maturità, sempre al Quintino Sella. Li supero con una media elevata, sfiora l’otto. Sono ragioniere-perito commerciale e il futuro è mio. La commissione è severa e gli esami duri (prove scritte e orali per tutte le materie). Di circa duecento esaminandi i promossi nella sessione estiva sono due, ripeto due, io e una simpatica ragazza (dai, ne dico il nome, Giuliana Marconi!), che ci abbracciamo felici e un po’ increduli. La quasi totalità è rinviata a settembre e diversi saranno i respinti. La falcidia si è avuta poiché per la prima volta si sono presentati ex militari, prigionieri, internati, persone comunque senza vera preparazione, con la speranza di farla franca nel caos del momento e nella tolleranza dell’Istituto, che invece ha agito alla vecchia maniera. Tale comportamento varierà presto, forse su direttive ministeriali. Per parecchio i promossi per meriti di guerra, lotta partigiana, prigionia, saranno la quasi totalità, con esami formali e professori comprensivi (non si raggiungerà però lo scempio degli esami svolti nella “rivoluzione studentesca” del 1968-70). Confermo comunque che il mio impegno è stato serio, completo, e non posso ignorare che i precedenti studi mi hanno largamente facilitato gli attuali. Ringrazio quindi la mia scuola privata e le antecedenti  per gli studi svolti. Decido di affrontare l’università e m’iscrivo a scienze economiche. In alternativa potrei scegliere soltanto scienze statistiche e demografiche - attuariali. Questa discriminazione degli istituti tecnici con i licei, che hanno poche o nulle limitazioni, la considero ingiusta in quanto la mia  maturità la valuto pari le altre che conosco bene per gli amici che hanno scelto tale via, e si trovano ora con un titolo rivolto solo alla prosecuzione degli studi, anziché al lavoro, con molte famiglie che non potranno permetterselo sia per le spese, sia per il rinunciare a un’occupazione indispensabile. Eppure, a parte il greco del classico (il latino l’abbiamo studiato anche noi) e l’analisi matematica dello scientifico, svolta da noi come analisi finanziaria e attuariale, ci resta solo una carenza nel campo filosofico, dico parziale in quanto l’indirizzo positivista con cenni aristotelici è stato trattato pure da noi. La razionalità della logica, del “nulla si crea - nulla si distrugge”, “tutto si trasforma”, “tutto si sperimenta”, intesa nelle accezioni più ampie, ha plasmato le nostre personalità e menti. E non dico delle tante materie da noi affrontate in più, come il diritto, economia, statistica, lingue straniere, ragioneria, sociologia.... Così, mentre i signorini liceali si pavoneggiano su una loro supposta migliore formazione (il più delle volte subita e svogliata), non s’avvedono d’essere solo dei presuntuosi. 

Probabiliter   Notte insonne     -     notte amica
E’ pungente la notte a oltre mille metri, quanti poi saranno? millecinquecento, duemila? L’altopiano che si stende, circondato da cime spruzzate di neve, accoglie il nostro riposo. La terra è viva, gradevole, attenuata nell’asperità dal manto dell’erba di montagna, la quale si percepisce sotto i tappetini   -   stuoia su cui stendiamo i sacchi a pelo. Siamo in due per tenda. Il mio compagno ha il respiro pesante, io non dormo. Gli occhi restano aperti e la mente vola nello spazio.
“…nel buio che copre
la terra silente
vagano ombre,
speranze future,
lotte passate …”
Esco con una copertina sulle spalle e mi siedo poggiato contro un muricciolo. Guardo il cielo come non ho fatto mai, è misterioso, bello, superiore ad ogni pochezza umana. Il Gran Carro, il Piccolo, la Polare. Le stelle a milioni di milioni, quante sono? Mai ne abbia immaginate tante.Mi aiuto con un potente binocolo che ho con me, ingrandisce talmente da doverlo poggiare su qualcosa di fisso per evitare che l’immagine vibri e salti di continuo.E’ ovvio che non ingrandisca le stelle, ma quanto le moltiplica!Tutte lanciano un messaggio di eternità e il canto sublime del silenzio cosmico, pur canto di vita, come ci conferma sommesso il nostro istinto. Ah! i cieli di Pitagora, le sfere celesti degli astronomi di Babilonia, d’Egitto, delle ere arcaiche, di Talete, di Tolomeo, del medioevo e, perché no? i cieli di Copernico, di Galileo, di oggi!  Gli altri sembra che dormano, la giornata non ha scherzato. Io no, osservo le stelle e mi chiedo cosa riserverà l’indomani
“.. l’animo riposa 
nella notte amica
e la mente oppressa
da misere brame
giace perduta
nel vuoto infinito…”
Già, domani voi stelle amiche sarete ancora li a testimoniare il tempo inesistente.
Ma il mio metro non è la vostra misura. Domani potrei non parlare più con voi e non osservare il vostro giro d’orizzonte. Potrei aver incontrato il mio destino e essere chissà, vicino a voi lassù.
Quanto sto sognando a occhi aperti e quanto la mente ondeggia in questo impalpabile mondo che mi ingloba. Vedo fluttuare presenze oscure, immaginate, che compaiono, sfuggono, tornano.
“.. è il regno del cuore
che pulsa di vita,
che sente, che vede,
che crea e distrugge”.. 
Oggi troppe cose non sono andate come dovevano, mi sento più solo di ieri, temo il domani e con voi stelle, in questo mondo irreale, non posso fingere. E’ lontano l’ardire, forse tornerà, ma riappare la mia natura infantile, dubbiosa. E’ prepotente il bisogno materno; si! di mia madre, e di capire più a fondo di me, altri, del mondo che pulsa e vibra assieme a voi dall’eterno:
“.. e l’oscuro vegliardo
da sempre ricerca
l’uomo perduto nel buio
d’una vita incompresa”.. 
Stelle, stelle, non posso dire come il poeta “Luna tu …” perché stanotte la Luna non c’è. Vorrei chiedervi di aiutarmi, proteggermi, ma da che? Voi non potreste figurarvi il mio cruccio, come io non potrò comprendere la vostra vita di luce. Il rapporto con voi è tale a quello che ognuno pensa di intrattenere col suo Dio mai incontrato, sempre immaginato. Eppure a Lui ci si rivolge! Dio proteggimi! aiutami! La stessa implorazione è per voi, proteggetemi perché domani superi la prova che m’attende, ininfluente per voi, importante per me.Perché tanto affanno? perché oscuri disegni indirizzano il mio vivere e sono pregni d’angoscia? …”Franci, sono le quattro, senti il segnale? tutti si levano veloci,  c’è caffè e altro, prendi qualcosa. Ma tu non hai dormito! sei un incosciente!”… ”No, sto bene, riposato a modo mio. Stasera, ovunque sia, voglio riparlare con le stelle; prendo il caffè, poi via”…Quella fu una notte particolare, la dissacrerei se ne precisassi i dettagli, l’azione ad essa collegata, oggi banalmente futile (e non potrei farne cenno). Avevano e hanno ragione le stelle a ignorare le nostre miserie. Saliamo sui mezzi. Una traccia di chiarore fende l’orizzonte“..
”e un barlume appare
nel cielo ialino,
si desta la vita,
è rotto l’incanto”..
Questa panoramica la dedico al Duce. Lui sa di cosa stia parlando, che quel dì non ci fu propizio, molte cose andarono male e un paio di noi si ferirono di brutto in uno dei mezzi che saltò su qualcosa e si capovolse, ma ai miei lettori ho voluto trasmettere non il diario di un giorno pur speciale, bensì le sensazioni di una notte passata col firmamento, gli astri, me stesso, Lui vicino. Altre prove ci attenderanno in un mondo ingrato, difficile, poco amico
.
Consideratio - sempre sprechi alimentari e altri
Abbiamo già detto di sprechi di lana e di patate. La pazzia consumistica che ci pervade però estende la selezione estrema dei prodotti in tutti i campi del nostro vivere quotidiano. A parte gli sprechi consistenti che pur avvengono nei mercati ortofrutticoli, per i quali una pluralità di persone ci ricava pane e companatico, c'è sempre quello invisibile per noi, ma massiccio in maniera paurosa, legato alla grande distribuzione che rifiuta qualsiasi prodotto che non sia regolare, lucente, calibrato  o comunque selezionato. E le quantità immense che finiscono per alimentazione animale o rifiuto non si contano, a parte la quota assorbita a livelli quasi di niente dall'industria delle bevande e conserviera.. Sappiamo forse che le arance che paghiamo due Euro al chilo alla fonte valgono venti centesimi? e così per tutta la frutta, verdura, prodotti di consumo e non parliamo di pomodori, trattati spesso anche a meno, salvati in parte dal loro inscatolamento. Le industrie che trattano questo commercio fanno i loro affari senza porsi problemi del mondo affamato, ma i colpevoli, forse primi, siamo proprio noi cittadini che non acquisteremmo un prodotto non conforme all'idea che  ci hanno inculcato forzosamente. 
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2 comments:

Roberto said...

Ciao Francesco, Maristella, Ariel e tutti: Scusate la mia assenza di un paio di giorni, piccole questioni di salute, come sa Francesco. Bellissimo il 'Probabiliter' di oggi: affascinante l'ambientazione, suggestivo il tuo abbandono nelle braccia dell'immensità della notte e del manto stellare, evocativi i versi della poesia che sicuramente ti sgorgò in quelle lunghe ma al contempo rapidissime ore di veglia, versi che ci trasmettono il tuo ricordo di percezioni ed emozioni passate, e che rispecchiano in toto il senso di piccolezza dell'essere umano nei confronti dell'infinito. E' un 'Probabiliter' tutto tuo, ovviamente, ma talmente vicino alle oggettive riflessioni di ogni essere umano da far sì che tutti vi si possano identificare senza difficoltà. Davvero bellissimo...

Francesco said...

Ciao Roberto. spero tu stia meglio comunque riguardati, posto sia il caso di rammentartelo. Il probabiliter di oggi tocca dei sentimenti passati realmente, magari non una volta soltanto. Io in un semiveglia lucido vagai fra cieli, astri, sentimenti, passato, futuro. Non ho parlato dell'azione e non posso farlo, però non fu una giornata propizia. Ho accennato che un mezzo di capovolse e due di noi si ferirono, vistosamente ma non gravemente. Il mezzo, mai ben capito perché fece la capriola in un fossato, dovemmo abbandonarlo. Io non ero più single bensì felicemente sposato (insomma!) e con una figlia. Ad ogni modo ero ancora giovanissimo e cercai, vista la situazione, di mitigare le operazioni out-boarder. Non sempre ci riuscii. Ciao