Thursday, June 13, 2019

Giovedì 13 giugno 2019

L'ortica è infestante, parte due
Peripezie di vita - Cambio in tutto, in meglio

 Ecco, dopo otto ore di viaggio l'ambulanza entra in Varese, volta immediatamente a destra e poco dopo sono nell'Ospedale di Circolo, il maggiore cittadino, ove mi aspetta mia figlia Rita e sono subito ricoverato. Sento il parlottare dei medici con "... speriamo arrivi a domattina ...".  Sono senza un filo di voce, l'ho perduta sia con la bronchite in atto che col pesante viaggio che mi ha consegnato mezzo morto ai barellieri del Pronto Soccorso. Nella stanza che mi accoglie ho a lato un signore di mezza età dalla vita complicata lombarda - ucraina che, per difficoltà familiari, moglie e figli abbandonati e lui fuggito a Kiev con la giovane procace dell'est (solita storia), tornato nella famiglia d'origine, penso per motivi economici, aveva pensato  di buttarsi dalla loro finestra, al quarto piano del caseggiato, rompendosi tutto ma non morendo. Saprò poi da mia figlia che, malgrado l'impossibile tentato da medici e specialisti se n'era andato, magari con una sosta dell'anima in terra russa. Quanto a me medici, specialisti, primari, mia figlia anzitutto, mi curano pezzo per pezzo e, oltre a farmi a giungere al mattino successivo, in una ventina di giorni intensivi mi rimettono in uno stato fisico e psichico tollerabile, restando però che per la gamba sinistra offesa non sia ancora iniziata alcuna terapia riabilitativa. Così giunge l'atteso annuncio: "domani la trasferiremo nel nostro istituto riabilitativo" sito in provincia, a Cuasso al Monte, a picco sulla sottostante Porto Ceresio, punto della frontiera Italo Elvetica. Aggiungo per doverosa nota, di aver ricevuto in Varese una assistenza e trattamento più che eccellenti con gentilezze e riguardi da mettermi a volte in imbarazzo. Mia figlia medico mi ha gratificato della sua presenza e affetto dimostrandomi, anche per la visita gradita dei figli romani, di avere una famiglia ammirevole e che l'Italia, come affermava Metternich, sia solo una espressione geografica. Infatti, e per il settore sanitario e per cento altri differenti l'abisso fra il centro-sud e il nord  è incolmabile e irrecuperabile. Così è sempre stato e purtroppo resterà. Proseguirò con la riabilitazione a Cuasso al Monte e altro nei prossimi giorni.


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