Wednesday, June 12, 2019

Mercoledì 12 giugno 2019

Il Salotto di Avus riapre in forma anomala. 
Per ora non posso garantire una periodicità costante e mi adatterà ai tempi e possibilità a disposizione. Sono sempre in Lombardia per cure e riabilitazione, prevedendo di tornare a Roma nel prossimo Luglio inoltrato.
Quindi buona giornata a tutti.


L'ortica è infestante
Al volume già edito “Campi di Ortiche” dedicato agli eventi infausti del diciassette luglio 2015, viene ad aggiungersi un ulteriore complemento. Auspico non ce ne sia un terzo..Ah! il primo mattino del sedici dicembre 2018 in cui in casa caddi rovinosamente di spalle e di nuca, con il rischio di concludere al momento la mia esistenza, per il poco possa valere,.
Il colpo alla nuca fu attutito dall'interposizione fra pavimento e capo dell’indice e medio della mano sinistra visto che non ebbi il tempo di usarla tutta. Sarebbe stata una protezione più efficace.. Mentre non potei  evitare di subire la poli-frattura del femore sinistro
Così emergenza personale e casalinga primaria, familiari agitatissimi,.ambulanza che in pochi minuti mi trasferisce al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant'Eugenio, ove sono visitato dal primario chirurgo, li presente malgrado l’ora insolita, il quale afferma “questa mattina alle 10 la opererò,.più veloce di così difficile immaginarlo. L’intervento dura una mezz’ora e viene trasmesso dalla Televisione del reparto, così mia nipote Stella e mia figlia Rita (giunta fulmineamente fa Varese).hanno modo di seguire ciò che mi stavano facendo.
La ricostruzione del femore con il supporto di un ausilio metallico conclude un iter il quale, salvo la riabilitazione a seguire, doveva essere per me il primo dei due traguarda assolvere. Mai pensare ciò. In un perfido susseguirsi di imprevisti ecco manifestarsi una forte emorragia interna controllata con difficoltà, tempi lunghi e dieci sacche di sangue trasfuse (per  le mie vene un ricambio totale), gonfiore macroscopico dell’arto sinistro ridotto a un rigido tronco d’albero. Non basta, il trasferimento in freddi sotterranei radiologici o in studi anche esterni per controlli e visite mi procurano una forte bronchite che tenta pure, senza riuscirci, a mutarsi in polmonite.
Conseguenza di queste anomalie ecco sopraggiungere una elevata dissenteria, controllata con difficoltà. Dal tutto ne è  seguita la sospensione di ogni impossibile attività riabilitativa e il peggioramento della gamba sinistra offesa, sempre più rigida e gonfia, simile a un grosso trancio di abete tagliato con la motosega. In semi-veglia, non sogno, ebbi più volte fenomeni di bilocazione di cui poi dirò,. Non vedevo più via d’uscita e un paio di volte credei di avere fatto il passo finale senza essermene accorto. In stato alterato di non veglia, non di sonno, parlai a lungo con la “Signora in Nero” che stringeva fra le dita il filo della mia esistenza, pretendendo il mio dipartire (pur se in epoche remote per almeno due volte in eventi ai limiti estremi mi rifiutò e forse mi salvò).
Diverse volte fui e fummo trattati sgarbatamente, se non ignorati, dal personale del più grande nosocomio romano, non così nelle altre strutture, finché i miei figli, i romani Silvia e Alberto, nonché Rita, la varesina medico primario che avrebbe provveduto alla mia sistemazione, decisero di sottrarmi alla sicura fine romana. Trovarono una ambulanza privata da Roma per Varese, Silvia mi accompagnò nei settecento chilometri di tragitto, mentre Rita aveva predisposto tutto per il mio ricovero. Qui termino il dire sul periodo passato nella capitale. Il prosieguo vedrà la fase lombarda che non ho difficoltà a definire miracolosa. Farei un torto al destino, alla figlia medico e a chi mi ha aiutato a uscire da uno stato in cui mi davano già per spacciato...

Chiudo evidenziando l’inutilità e il pessimo gusto del profferire ripetutamente gli innumerevoli “SE”, “MA”, “PERO’”, “FORSE”, “DOVEVI”, “POTEVI”, “SCONSIDERATO”, “NON PENSI AGLI ALTRI” , “L’AVEVO PREVISTO”, “TE LA SEI CERCATA”, “NON DOVEVI ALZARTI”, (già e la pipì la facevo a letto?) ecc., ecc..
Nessuno è così masochista da cercarsi volutamente il male. Ogni evento fausto e non, positivo o negativo, sorge da un nostro comportamento precedente, regolare o irregolare sia stato. Pertanto il passato va preso per quello che è, cioè che non torna più, pur se possa in una certa misura indirizzarci per il futuro. Quanto a me sono caduto, non posso farci nulla oggi e tanto meno allora,. sarò di certo più attento nel futuro e basta, senza se e senza ma.

No comments: