Tuesday, December 11, 2018

n. 67 NS (Nuova Serie) - dicembre 12 Mercoledì - S. Lucia v. di Siracusa - pensiamo positivo -

N° 67 NS (Nuova Serie) Mercoledì 12\ dicembre 2018. Il Blog è rinato con una nuova serie, in quanto il 10 agosto 2018, n° giornaliero 2714 (11 anni di attività), è stato azzerato da una infame azione di hackeraggio.

1996: Kofi Annan eletto Segretario Generale dell'ONU 

Detto francescano: La bottega può aprirla anche il garzone  -  ma la sera a chiuderla sia il padrone 

Giulio Ossequente - Libro dei prodigi: Nel consolato di Appio Claudio Pulcro e nel terzo di Quinto Fulvio Flacco UC 540    
..... in Rieti fu visto volare un sasso smisurato (?) e il sole apparve rossastro più del solito, quasi sanguigno .....

Recordatio  Diari 1946 .....  Politica e istituzioni: 
Torno ai problemi del paese di cui mi sono sentito partecipe. L’Italia, rappresentata da Alcide De Gasperi, firma un trattato di pace punitivo e vergognoso. E per fortuna eravamo “cobelligeranti”. Ne deriveranno grosse riparazioni a favore dell’URSS, degli alleati e altri paesi (gli americani rinunceranno alle proprie), la perdita della Somalia, Eritrea, Etiopia, Libia, Dodecanneso, la cessione di zone alpine alla Francia e della Venezia Giulia, l’Istria e Dalmazia alla Iugoslavia. Pola, Fiume, Zara cambiano nome e bandiera. Gli slavi vorrebbero anche Trieste, ora sotto amministrazione alleata dopo una loro sciagurata occupazione. Più di trecentomila italiani abbandonano case e averi in condizioni disumane; qualche decina di migliaia è finita, o finirà, nelle foibe carsiche o annegate a Zara. In particolare ricordo che ad avvalorare le richieste sulle terre italiane, l’inviato iugoslavo alla firma del trattato di pace a Parigi (Kardely?), tenterà di far pesare il numero dei loro morti nel conflitto, che quantifica in più di unmilioneseicentomila, e il delegato della Francia (affatto nostra amica) il quale tenne a precisare che di quelli indicati, pur esatti, più di unmilionetrecentomila lo furono per la lotta scatenatasi al loro interno, fra sloveni, croati, serbi, bosniaci, kosovari e altri (questa riprenderà anni dopo, con esiti drammatici).  Rientrati in Italia i profughi giuliani sono alloggiati nei campi di concentramento già creati per internati e prigionieri di guerra. I rossi li trattano come fascisti. Ad Ancona e Bologna i ferrovieri negano l’assistenza e le autorità devono far transitare i convogli di notte, lontani dai loro vituperi. Da allora, oltre naturalmente i comunisti italiani, non ho nutrito simpatia alcuna verso gli sloveni e croati, sanguinari, infidi, avanguardia barbara in Europa, da mille anni inseriti come metastasi in terre romane prima e venete poi.  Gli avvenimenti più recenti dei loro conflitti, massacri, mi hanno lasciato indifferente, salvo il timore dello scatenarsi di una crisi come quella di Sarajevo 1914 che generò la guerra mondiale. Il contributo pro-slavi chiesto dagli organismi vari non l’ho rifiutato, l’ho dirottato altrove. Che vadano al diavolo, e se come singoli possano esserci eccezioni, come popoli ritengo che l’odio, l’invidia, siano nel loro DNA (Pur prendendo atto che noi e tedeschi li attaccammo e ci comportammo affatto leggeri).  E’ il 1948, il 18 Aprile. Si svolgono le prime elezioni per il parlamento repubblicano, cioè per la Camera dei Deputati e Senato, ed io voto per la prima volta. Vince la Democrazia Cristiana con una percentuale che rasenta la maggioranza assoluta (il 48%) e un numero di seggi che la supera. L’infausto Blocco del Popolo, patrocinato dai comunisti e dai succubi socialisti, è ridimensionato pesantemente.  Ancor più dei comunisti, che mantengono il loro bacino di voti, ne escono male i socialisti di Nenni. E pensare che due anni prima superarono i loro alleati attuali. Questa volta i ventuno anni di maggiore età li ho, uindi voterò convinto per il De Gasperi uomo, meno per la Democrazia Cristiana verso la quale non percepisco né amori, né repellenze. Qualora il voto avesse coinvolto il solo partito e non l'uomo De Gasperi averei agito differentemente.  Quanto ai socialisti sono felice del loro pessimo risultato e di averli lasciati in tempo, dopo che m’illusi potessero essere gli equilibratori della situazione italiana. I socialisti di Saragat, verso cui non provo attrazione alcuna,  hanno un’affermazione alquanto modesta.  Per i nenniani invece è stata una iattura sia l’adesione al Fronte, sia la scissione si Saragat.  De Gasperi, che ha già estromesso le sinistre dal governo, forma un dicastero di centro. Il suo governo avvierà la ricostruzione e durerà per anni, finché egli sarà scaricato dalla stessa DC (ci morirà di crepacuore), nel cui interno prevarranno le correnti di Dossetti, La Pira e altri rossastri, che porteranno il partito alla stagione dei governi del centro-sinistra.  Ai risultati di queste elezioni, oltre le donne, contribuisce l’azione dei comitati civici del professor Gedda e l’appoggio USA, Vaticano e Papa, che scomunica i marxisti.  Eppure il fronte ha avuto il sostegno dei sindacati comunisti, cooperative, sovietici.  Quanto a soldi si ha la sensazione che tutti ne abbiano ricevuti a iosa. All’Est frattanto sono sorti duri regimi che dividono l’Europa cosiddetta libera dall’URSS e paesi collegati. Come corollario del periodo c'è il gelo sorto fra il Papa Pio XII e Alcide De Gasperi, il quale prenderà la decisione di rifiutare nettamente l'invito del Papa di accettare pubblicamente l'appoggio e la collaborazione dell'estrema destra.  Nemmeno il Duce sarebbe stato capace sia di dire no al Papa, sia di estromettere comunisti e socialisti dal governo della nazione. Ma De Gasperi era un duro italo-austroungarico e le ragioni di stato le trattava alla Francesco Giuseppe.


Probabiliter  Quarantacinque milanese
Primo dopoguerra. E’ un periodo di turbolenze, ricostruzione, rinnovo. Oltre lavoro e studi sono legato a un livello nero laico e uno altrettanto confessionale, insomma fascio e preti, il primo per libera decisione risalente alla Repubblica Sociale, il secondo soprattutto per il mio lavoro in azienda vaticana ove l’Opera Assistenziale imperava sia nei settori del bisogno, sia in rami collaterali e anche discutibili. Sono convocato dal capo “laico” il quale chiede a me e due parigrado di svolgere un intervento per un top RSI ricercato dai partigiani oltreché dalla polizia. C’è un preaccordo con le analoghe strutture dei preti le quali ci faciliteranno per una veloce soluzione. E’ quindi operazione duplex in quanto noi riceveremo un aiuto da loro si, ma dovremo interessarci pure di quanto chiedono. Partiamo per una Milano in ebollizione, con biechi figuri alla ricerca di prede vere o presunte. Colui del quale ci interesseremo era un esponente di governo, Console, fra i promotori di una brigata nera che combinò e ricevette solo inutili violenze, motivazioni più che i sufficienti per una eliminazione senza appello, svolto o no un’inutile parvenza di processo del poipolo.  Il terzo di noi è il responsabile di fatto dell’operazione. Già ho detto in altro scritto che partimmo in tre e rientrammo in tre, però con uno diverso, quale impegno a favore di monsignore su cui non mi ripeto, mentre da loro riceveremo una mano per il nostro uomo. E’ durante i preliminari dell’azione che  mi trovai in Piazza del Duomo mentre un signore dignitoso tenne un comizio appassionato, forse il suo primo del dopoguerra, generandomi anche una certa ammirazione. Era Sandro Pertini. Avrò modo di ricordarglielo quando anni dopo egli, Presidente della Camera, ricevette lo staff della Società di cui dirigevo l'area  Lombarda. Lo rammentava e ne ho detto in Ragazzi di Portoria. Il nostro esponente era rifugiato in un edificio nei pressi dell’Arcivescovado, assieme a qualche altro, protetti per il possibile da chiesa, autorità e resistenza. Il luogo, infatti, sembrasse godere di uno status di autonomia. I partigiani sapevano del sito, delle persone , magari non in dettaglio, e lo teneva d’occhio, controllando bene entrate e uscite. Ci riuniamo e decidiamo un blitz lampo, faremo uscire con qualche espediente il Console puntando subito al valico di Gaggiolo, ove un confinario elvetico era pronto per una collaborazione di transito. D’accordo con la base milanese accantonammo il trasferimento per Roma, come d'inizio previsto, si sarebbe dovuta traversare  Lombardia, Emilia, Toscana, Lazio, con plurimi blocchi ufficiali o meno cui non poteva sfuggire la fisionomia del personaggio.  Predisponiamo così il finis svizzero, con trasferimento sulla autostrada degli anni del Duce e previa riconferma della disponibilità elvetica.  Eccoci pronti ma la sede di città ci convoca d’urgenza. E' giunta soffiata che qualcuno avesse comunicato tutto ai rossi, con quel che ne sarebbe conseguito. Il nostro daffare diviene pericoloso, fisicamente e legalmente.  Che fare? Si studia la situazione interpellando più livelli, poi un suggerimento salvifico ecclesiastico e tutto si risolse. Così il primo mattino successivo, sotto l’edificio-ricovero, ecco una Jeep e un Jeeppone cabinato USA con alcuni sbrigativi cristoni della M.P. (Militar Police).  Ne scendono due sul paio di metri, salgono e portano via in un baleno il nostro uomo, strattonandolo sgarbatamente, senza riguardi, sbattendolo all’interno del Jeeppone.  Tutto in pochi secondi. Verrà poi comunicato che il rifugiato era ricercato anche dagli alleati e consegnato così alla loro giustizia la quale, come di consueto, dovrebbe essersi dimostrata molto soft. Poco dopo l’amnistia Togliatti azzererà anche la sua posizione con l’Italia. Fu operazione simulata? vera? promossa e organizzata ad hoc? Forse dai preti? Non lo seppi, però qualcosa potrebbe rannicchiarsi nella mia memoria.

Consideratio  Sicurezza
 Ecco, io e mia moglie abbiamo appena apposte le firme sulla petizione organizzata dal Comitato di Quartiere Montagnola-Eur al fine si possa istituire un assist di sorveglianza della nostra area, alquanto ignorata da chi dovrebbe provvedervi. Ovvio per la fase notturna, mi informerò se riguardi anche il mattino e pomeriggio, cioè l'intera giornata. E' stato preso atto che furti, scippi, risse, violenze si verificano più del solito, promosse da figuri ben immaginabili che di norma non hanno nulla a vedere sia col nostro quartiere, il Laurentino, sia con l'adiacente EUR. Ovvio che la malavita, come topi e scarafaggi, si attivi di più su aree urbane di un certo benessere e livello ove oltretutto, per ovvie ragioni di vetustà dei fabbricati abitativi, sono accolte famiglie o con anziani in casa o composte proprio da soli anziani. A una corretta salvaguardia dovrebbero provvedere sia la Polizia Comunale sia la Statale le quali però, salvo per fare contravvenzioni , si vedono ben poco in giro. Quindi un altro balzello wsi aggiungerà al nostro budget. A quando l'acquisto di fucili, pistole, magari soltanto lo  spray al peperoncino, forse il più efficace di tutti?

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