Monday, September 3, 2018

Settembre 04 - 2018 - Martedì - n - 2714 più 3 nuova serie - pensiamo positivo

Recordatio  
Vita in diretta 
Excursus di un’infante prima, ragazzo e adulto poi, trattato con libero iter espositivo; più eventi sono stati sviluppati anche nei volumi Fiaccole di Gioventù e Ragazzi di Portoria. Non si consideri ciò una ripetizione, ma un opportuno ampliamento e rivisitazione.

Inizia l’avventura  -  Roma anno zero
Parlo di me in un misto di diario anomalo e autobiografia, spaziando in tempi, persone, fatti, affinché ne ricevano conoscenza figli, parenti, amici, posto che vogliano leggermi, e per me, per ripercorrere un cammino non breve che ho accettato, gradito, affatto tollerato. Per il possibile uso grammaticalmente il presente poiché le vicissitudini trascorse sono per me talmente vive da formare un tutt’uno con l’oggi, fondendosi con la realtà odierna e col futuro che mi attende. Ho ritenuto di non fare nomi, salvo casi indispensabili, o indicarne di comodo, sia per rispettare privacy sia perché non sarebbe di utilità; perché non pensare che questa panoramica sia quella di ognuno di noi? A quanti anni risalgono i primi ricordi? A meno di uno o poco più? Comunque di quel periodo iniziale ho visioni a tutt’oggi simpatiche, pur se labili e sfumate. Nasco a Roma nella casa dei nonni paterni, originari di Anagni, nel basso Lazio, come mio padre portato a Roma infante sul finire del XIX secolo. Essa si trova nel popolare quartiere di San Lorenzo fuori le mura. E' la fine di Aprile del 1927, sono passate da poco le ventuno di un mercoledì di aprile quando mia nonna materna, ostetrica, giunta da Perugia per me, mi aiuta a entrare nella vita. Lascio con contrarietà il rifugio caldo e oscuro del seno di mia madre per affrontare un’esistenza piena d’incognite. Un amico di mio padre è in visita e si attarda, non rendendosi conto sarebbe opportuno se ne andasse; poco dopo, infatti, lui uscito, con i miei strilli di felicità o disperazione, avverto tutti del mio arrivo. E' un periodo interessante, è appena trascorso il Natale di Roma e da pochi giorni si lavora per la bonifica Pontina, è stata emanata la “Carta del Lavoro”, è nata da poco l’Opera Balilla, oltre la squadra di calcio della mia “Roma”. Astrologicamente sono un Toro con ascendente Sagittario, chi se ne intende dice siano segni molto positivi. Vedremo cosa potrò e saprò concludere. E’ certo che avrò i piedi in terra, sarò cocciuto, ambizioso, esigente.Per alcuni l’ascendente dovrebbe essere Scorpione che, assieme al Toro, farebbe di me un duro “doc”, salvo scherzi della natura. Della prima infanzia non rammento eventi specifici, salvo una sensazione tattile, olfattiva e acustica, più che visiva, della pelle, dei capelli, del calore, della voce di mia madre. I primi ricordi che ho sono di un "girello" in vimini con l'aiuto del quale faccio del mio meglio per sgambettare nel poco spazio che offre la casa, il portare alla bocca i piedini (meno di un anno?) e lo scendere o il salire scale con gradini troppo alti, afferrandomi alla ringhiera o poggiando le manine su un muro scrostato dipinto di verde (un anno, poco più?). Ho anche il sentore dell’attaccarmi al seno di mia madre, dell’addormentarmi nel suo grembo quando lei cuce, cullato dal ritmo delle gambe che muovono la pedaliera della Singer, oltre del succhiarmi i pollici delle mani e di qualche bel ruzzolone, per fortuna senza conseguenze. In seguito i ricordi divengono più chiari. Rivedo il cavallino bianco, con la base rossa e le ruotine di latta dorata, che mi tiro dietro con lo spago, il triciclo di ferro di mio fratello che cerco inutilmente di scalare, i due cortili spogli del palazzo ove passo parte della giornata, sorvegliato dai miei o forse da nessuno. Due alberelli spogli sono la base dei giochi di noi bambini e sotto uno di essi mi sbuccio gomiti, sedere e altro, cadendo da un’altalena rudimentale dopo che qualcuno mi spinge con troppo impeto. E’ un cortile poco luminoso e arioso giacché si trova sotto il piano stradale ed è chiuso, oltre dalle ali del nostro e altri palazzi, da due grandi edifici, quelli della fabbrica di birra Paskowski e dell’albergo dell’Esercito della Salvezza per gli sbandati d’allora. Indosso tutine con culottes, grembiulini, scarpine col cinturino e bottone - sì, quelle delle femmine- il classico “ciuccio” ritengo d’averlo usato poco. I gatti mi attirano e appassionano, temo invece i cani (essi diverranno poi i miei migliori amici). Comunque dagli amati felini ricevo i primi graffi mentre nulla ho a soffrire dalla parte canina. Anni dopo subirò un paio di morsi pure dai cani, di certo provocati dal terrore verso di loro inculcatomi dai miei. In questa prima età i capelli mi diventano castani chiari, quasi biondi! Le foto del tempo lo attestano e ciò è strano in quanto, come mostrano le immagini successive, sono tornato poi al mio colore non chiaro, e non sono tempi in cui si schiarisce la capigliatura ai bambini figli di operai. Rivedo in casa il lettone di mia madre il quale, ovviamente, è anche di mio padre; per me è, però, un periodo in cui esiste solo lei, gli altri, padre, fratello, nonni, zii che siano, le considero da tollerare o accettare passivamente. E come descrivere l’angoscia quando, a circa due anni di età, i miei genitori mi lasciano e partono per un lungo viaggio senza di me? Credo Napoli, portandosi mio fratello con loro. Io sono affidato alle cure sbrigative della nonna. Sono affranto! Cosa ho fatto per meritare ciò? Perché non mi hanno voluto con loro? Come faccio senza mia madre? Quale felicità però quando al ritorno ricevo in regalo qualche dolce e un carrettino di legno con un Pulcinella che batte le mani, ove sono fissati due piattini di latta!

Probabiliter
Prove di Messia  Show di Celentano nel festival Sanremo   
Dovrei dirne parecchie, ma resta che lui mi è simpatico. Inorridisco, però, a due cose. La prima per la TV nazionale, per la quale, non so se esatto, dovrebbe aver erogato un compenso assolutamente pazzesco, destinato o no a beneficienza, tutto o in parte. Se penso in Lire d’averne pagate duecentotrentamila di canone TV mi viene l'orticaria.  La seconda che mi ha colpito è la megalomania sconfinata, inarrestabile, apparentemente sincera, che esprime colui definito Sua Immensità. Il quale però mi è simpatico, lo ripeto, come concordo con lui che delle omelie degli officianti nei riti domenicali se ne capisca ben poco. Per il resto dico si, no, ma, però, insomma, calma, ma in sostanza resta la mia accettazione.  Col secondo show si ripete la mia perplessità. Allora fa sul serio nell’impegno messianico. Che Gesù sia in lui, o lo usi per i suoi fini, giacché i preti non li ascolta più nessuno o quasi? Mi preoccupo però che non si renda conto cosa porti ad attaccare vescovi, preti e connessi, chi ci prova, di norma, finisce sempre male, come Giordano Bruno. Scrive un amico del forum:  E’ difficile condividere il senso di questa tua espressione: …"Fino oggi chi ci ha provato è finito male, Giordano Bruno è uno dei tanti” …che, oltre a far trasparire il tuo personale compiacimento, si presenta come una minaccia mafiosa-clericale.  Mi sembra di capire che le tue preferenze s’indirizzano verso istituzioni che poco accettano il dialogo o tanto meno la critica. Quelli che secondo te sono finiti male, (meno male che hai omesso di dire "ben gli sta" ) sono pensatori, filosofi, scienziati, ricercatori che che hanno dato un rilevante contributo al progresso raggiunto.  Celentano, che si ritiene un cristiano praticante, ha fatto una critica all'apparato mediatico dell'episcopato evitando attacchi alla dottrina. Forse c'era anche del risentimento personale ma io preferisco una provocazione anche fuori dalle righe alle replicanti voci del coro. Medita sulle parole del Papa riguardo alla casta dei cardinali che, si percepisce, aspirano più al potere che al servizio della missione pastorale. Poi non tutti sono finiti male, non Lutero e Calvino. Galilei si piegato  all’imposizione salvandosi, ma caro è costato alla curia il. Cardinale Bellarmino. E ricordati che pochi anni fa, con riferimento a Galilei, il Papa è stato contestato dalla maggior parte studentesca della Sapienza. Rispondo: Del nostro dire ho pensato di farne un inserto, così estendiamo il tema ad altri. Il mio pour-parler su Celentano ritenevo si fosse espresso ed esaurito al tempo stesso, ho accertato però, tua risposta a parte, che un’infinità di media, TV in particolare, ci si siano gettati, fra cui Vespa con il Porta e Porta di ieri sera. Io non contesto Celentano, resta però che egli, sfruttando il mezzo pubblico, generalista e per tutti, si è lanciato in un’azione di attacco ai sacerdoti e loro mezzi di contatto, oltre di diffusione e proselitismo di un messaggio messianico che poteva condurre a un incidente diplomatico, e non è detto ciò sia escluso.Allargo il pensiero e vado alla lotta contro la chiesa disposta in URSS da Stalin, conclusa con la distruzione del suo mondo a cui non è stata affatto assente la mano del Primus romano  Penso alle persecuzioni subite nell’altro secolo in Messico, nella Spagna popolare, a quelle cui Hitler non poté dedicarsi solo perché invischiato nelle sue guerre, e tanti altri casi. Salto Albigesi e templari, ambedue da me conosciuti per studi e coinvolgimento, i cui roghi ancora ustionano le nostre pelli. Così anglicani e luterani che ebbero la fortuna di avere favorevoli Re e Principi, altrimenti sarebbe toccato anche a loro, i Bellarmino alla Chiesa non mancavano. A Huss, Zwingly, Calvino, altri, le cose non andarono lisce. Torno all’incidente Celentano voluto, programmato (ah! l’audience) per lanciare una provocazione. E se l’eccelso anziché essere colpito dalla fiamma del Cristo lo fosse stato per l’Allah dell’Islam? Poteva farlo giacché sembra, ma non ne sono certo, che la RAI ignorasse il contenuto di ciò poi esternato. Premesso quindi che Celentano è per me accetto nella sua normalità e anormalità, come persona e pensiero, ritengo abbia ecceduto il suo fare, incompatibile con un servizio di Stato, finanziato oltretutto dagli utenti.  E quando dico  che Giordano Bruno è uno dei tanti finiti male mi ritengo offeso che abbia voluto lanciare un messaggio mafioso clericale io che contro le mafie, pure di colore, ho lottato  una vita. Quanto all’illuminismo richiamato è con pena profonda, come evidenziato fra gli altri dai filosofi Adorno e Horkmayer, che dobbiamo prendere atto del suo fallimento. La dea della Ragione, eretta a Notre Dame in sostituzione dei miti, mitologie, credi,  della società sviluppatasi dall’illuminismo Francese che avviò il suo corso tagliando teste a iosa. Due parole mediatiche a Celentano: Adriano, ti seguo da quando eri ragazzino, io poco più grande; mi sei sempre piaciuto. Non pensavo incorrere in una discussione per via tua, comunque avviata già da quando venne fuori il film in cui tu eri proprio il Gesù moderni finito storto, non poteva essere altro. Accetta un abbraccio mediatico e fai come ti pare, visto che te lo permettono.

Consideratio
Divagazioni a chiudere  -  Chimere di mente
Tutto può accadere nell’intimo, anche che i collaboratori di levante, femminile, e di ponente, maschile, ci siano  o meno poco conta, decidano di condurci in un archivio particolare, quello della nostra esistenza, ove si conservino e susseguano indelebili tutte le vicende vissute in positivo o meno, nessuna di esse esclusa. E notare fra tutti la minorità del bene compiuto rispetto il malfatto e la supremazia su entrambi di quanto si doveva e poteva affrontare. Questa è la vita di ognuno, di sempre, se ne sia coscienti o meno
Tracce di vita

Seggio arcano
Cerchio d’attorno
Levante d’ausilio
Ponente consiglio

Spira avvolgente
Vuoto d’ignoto
Sono sospinto
In pozzo infinito

Livello d’inizio
Plurime nicchie
Stringono traccia
Del  buon operare

Scesa prosegue
Antro più vasto
Conserva severo
Agire mio errato

Imo novello
Di altri maggiore
Mostra impietoso
Il quanto non fatto

In scrigni mezzani
Le scelte dubbiose
L’omesso voluto
I possibili meglio

D’esistenza trascorsa
Il  maggiore di tutto
È l’insieme massivo
Di quanto non svolto

Luce calda risplende
Riecco seggio d’inizio
Cerchio scompare
Cruccio permane

Rivolgo pensiero
A Levante e Ponente
A percorso compiuto
Pago forse mio fare

Forse …