Thursday, November 29, 2018

n. 55 NS (Nuova Serie) - Novembre 30 Venerdì - S. Andrea - S. Maura - pensiamo positivo

N° 55 NS (Nuova Serie) Venerdì 30 novembre. Il Blog è rinato con una nuova serie, in quanto il 10 agosto 2018, n° giornaliero 2714 (11 anni di attività), è stato azzerato da una infame azione di hackeraggio.

1466 Nasce a Oneglia l'Ammiraglio Andrea Doria

Detto francescano: L'state di Santa Caterina - dura dalla sera alla mattina

Tito Livio: Vincere scuis, Hannibal, victoria uti nescis - Sai vincere, Annibale, ma noin sai sfruttare la vittoria.

Recordatio - Diari  1944 - 1945
.......... Decido poi di affrontare un problema importante, anche se non lo è per i miei. Ho preso atto, infatti, che per le traversie passate, specie per una bellica che mi ha coinvolto seriamente nelle corde vocali, ho acquisito problemi fonetici debilitanti, con notevoli insicurezze personali e comportamentali. Trattasi della difficoltà, forse temporanea, a vocalizzare e esprimermi normalmente, ciò per un trauma all’epiglottide provocato dall’impatto con una funicella tesa e imprevista (l’ho trattato a parte), da cui derivano momenti di difficoltà che sovente mi bloccano, oltre angosce, specie notturne, che mi colpiscono con tracce di azioni, persone, presenze che vengono e vanno. Così, se possibile, intendo provare a curarmi. I tempi non sono facili per risolvere stati che esulano dalla medicina tradizionale e cercare invece una soluzione di natura psico-fisica. Procedo per tentativi, finché mi consigliano un noto psicologo e specialista foniatra. Mi tiene in cura più mesi nei quali posso apprezzare la sua competenza e pazienza. Costa molto ma non me ne cruccio e mi congratulo per i risultati raggiunti. Termino il ciclo di cure e sedute (seguite da controlli e supporti) con la voce tornata accettabilmente normale, sentendomi migliorato nella psiche, comportamento, maturità, con attenuazione anche allle turbe che mi colpiscono per eventi recenti. Mi rendo conto, a parte la riabilitazione di cui beneficio, che le difficoltà percepite erano aggravate oltre da eventi specifici, anche da tensioni interne inspiegabili e irrazionali. I risultati sono eccellenti. Oltre a riudire finalmente la mia voce, comunque molto modificata nel tono, mi trovo in grado di e ricompletare una personalità penalizzata dai fatti di guerra, completare gli studi, propormi come leader di lavoro e politica, coadiuvato ancora per poco purtroppo, dal mio amico professore. Non auguro di trovarsi in crisi di trauma, specie se bellico, in motivazioni esistenziali, dubbi, timori, sempre ciò sia percepito; non dico poi del panico incontrollato, è un impatto deleterio, funesto, in cui ci si vede di fronte la morte. Mi prefiggo che nel futuro mi dedicherò anch’io a un serio apprendimento della psiche (lo farò poi, in cinque anni di studi torinesi). La famiglia, alla quale riconosco di non avermi ostacolato, ritiene il trattamento non indispensabile, oneroso, non collegato a prescrizioni dei farmaci consueti (che danno o disturbo sia mai se per la cura non servono medicine?). Per loro lo psicologo e il foniatra è un imbonitore, uno pseudo specialista per ricchi; pur se avevano visto, e sottovalutato, il mio stato afonico, considerato risolvibile con silenzio, sciarpa, pasticche Valda o l’opera di San Biagio|.Torno ai problemi generali. L’anno corre e gli avvenimenti sono tanti. Roma ora non ha più il governatore, carica abolita, bensì un sindaco che è il principe Filippo Doria Panfili, detto Pippo Doria, oltre un proconsole USA, il colonnello Charles Poletti, d’origine italiana. Festeggiamo il Natale e l’inizio 1945 con qualche torta e bottiglia di spumante artigianale. L’inverno passa veloce, le feste pasquali sono dimesse, i fronti si rimettono in moto. Gli alleati superano la linea gotica e dilagano nella valle Padana. Le formazioni partigiane cercano e ottengono le facili vittorie dell’ultima ora. E’ la fine della Repubblica Sociale. Finisce anche per la Germania dopo poderose battaglie che coinvolgono masse enormi di uomini e mezzi. Americani e Russi, ora sul territorio tedesco, occuperanno presto Berlino. Mussolini è preso e ucciso nei dintorni di Como. Non posso descrivere ciò che ho provato, è come avessero ucciso mio padre. Con lui cade anche la sua compagna Claretta Petacci, di cui noi giovanissimi ignoravamo l’esistenza. In età matura avrò modo di conoscere la sorella Miriam e qualcuno della loro generazione, nonché Edda Mussolini, moglie del conte Ciano fucilato a Verona. Il maresciallo Graziani firma la resa della R.S.I. e viene fatto prigioniero dagli americani. Sono fucilati ministri, esponenti del regime, militari, civili, sospettati. Si svolge l’indegno spettacolo dei corpi appesi a un distributore di benzina a Milano.Si muore per un nonnulla, specie nei tribunali popolari, in indecorosi processi-farsa. Per fortuna giungeranno presto le Corti d’Assise le cui condanne a morte dovranno essere ratificate dalla Cassazione, ciò per dire che buona parte di esse non saranno eseguite. Iniziano nel nord e zone di confine i massacri d’italiani da parte di partigiani, comunisti, slavi, delinquenza, che dureranno mesi, anni. Ciò non avviene nel centro e sud salvo eccezioni. . .......... segue

Probabiliter Una “grazia” per me. Il caso? e se fosse un aiuto? 
Nella mia vita non breve quanto a “grazie” e protezioni ritengo di averne ricevute parecchie, forse per i santi scocciati da mia madre, per il suo Sant’Antonio, magari per il mio più laico Duce, non escluso un bel po’ di “sedere” (fattore C) che non mi ha mai abbandonato. Comunque per l’episodio che riporterò, sempre che di “grazia” si tratti, potrebbe esserci stato l’intervento di qualcuno che ho menzionato, deciso lì per lì, senza troppe preghiere preventive. Bene, siamo nel primo dopoguerra, difficile e pericoloso da non immaginare, senza però il timore di scontri guerreggiati e bombardamenti.  Molti di noi “ex” RSI, me compreso, siamo inclusi in qualche gruppo e gruppetto di “volontariato” particolare, solo per riferirci ai tempi odierni, che si dedicano a interventi assistenziali spesso speciali, anche molto, senza che manchino i rischi legati alla delinquenza, politica, associazioni e persone tinteggiate del rosso. Al nord e centro nord inoltre sono ancora in atto le sparizioni di tante persone pseudo-fasciste, o solo scomode che non verranno trovate più, oppure un giorno ne verrà fuori qualche traccia. A Roma un “superiore” mi affida un incarico per me importante, per lui forse no: ….“Franci, serve un intervento. Poco di speciale per te, primario per noi. Devi consegnare a Anzio una valigetta alla persona che incontrerai come ti verrà precisato. Per riconoscervi direte “Marleene” e “Rosamunda. L’appuntamento è nella piazza centrale con la fontana, ove è la Chiesa dei funerali a Maria Goretti che un giorno, vedrai, faranno santa … Devi mettere la massima attenzione perché dentro ci sono tanti soldi, dollari, l’equivalente di quindici milioni di lire (ci si acquistavano tre appartamentini. Io guadagnavo, e bene, 60-70.000 al mese). …”Non sono italiani ma della riserva che abbiamo per l’operazione sul parallelo del grano, che è scarso per noi ma nel mondo si butta. E’ una transazione di cui non deve risultare nulla, solo contanti, dollari, niente carte”.Non entro nei dettagli, specie per il mezzo cargo di grano in seguito scaricato con documenti ufficialmente corretti, che servirà a sfamare un bel po’ di gente. Parlo solo del miracolo che possa avermi coinvolto. Cautele consuete, ritiro la robusta ventiquattro  -  ore, speciale e chiusa a combinazione, mi trasferisco ad Anzio su un nostro “Dodge” che porta alimentari e altri colli, con due cristoni a bordo che mi faranno, se necessario, da boy  -  guard. Eccomi così nella piazza semideserta, dando l’idea di essere un giovane e anonimo commesso viaggiatore o un turista occasionale. E’ vicina l’ora dell’incontro, mi siedo per poco al tavolo di un bar, c’è sempre, con la valigetta accanto, da me ben guardata e tenuta, mentre i miei mi tengono d’occhio mentre scaricano in un magazzino all’angolo. Non viene alcun cameriere a vedere se desideri qualcosa. Mi alzo, vado all’interno, chiedo un cappuccio e mi siedo su uno sgabello prospiciente il banco, di quelli alti. Ho la valigetta collegata al polso sinistro ma non si vede, la manica del soprabito copre l’allaccio. Stando seduto così non posso tenerla, è scomodo e potrei dare nell’occhio, pur se siamo in pochi. Non dovrei farlo, ma la libero dal polso e la pongo a contatto della gamba. Ricevo il cappuccio, una brioche, conscio che non avrei dovuto prendere sia l’uno, sia l’altra. Poi sulla piazza noto un signore che si guarda attorno, mi giro, potrebbe essere il mio (ma non lo è). Termino la consumazione, lascio il dovuto, mi abbasso e riprendo la valigetta ma, Dio benedetto! è una nera, più o meno simile, ma è un’altra!  Mi prende un colpo. Non per modo di dire, mi prende un colpo sul serio, sento effettivamente il cuore bloccarsi e la bocca riempirsi di un fiotto di saliva elettrica e inattesa. Mi sento male, da morire, in un baleno provo tutte queste sensazioni e il locale mi gira attorno. Il barista si accorge che qualcosa non va’ e mi chiede se voglia un bicchiere d’acqua. Nemmeno mi avvedo di lui, sono disperato, gelido come un morto, il cuore è in fibrillazione. Automaticamente, senza rendermene conto, mi rivolgo anche al Sant’Antonio di mia madre e al Duce che non c’è più, ma so che mi protegge; li supplico, li imploro, li invoco, affinché mi aiutino e, se non possano, mi facciano crepare lì per lì, perché non ce la farei a superare il fatto. Il barista è preoccupato quando:  …”Che fortuna signore che lei è ancora qui, mi scuso ma devo aver preso la sua valigetta e non la mia. Ero accanto lei, esse sono state vicine qualche attimo e con la fretta di andar via non ho fatto caso allo scambio. Però l’ho notato quasi subito, questa oltretutto è più pesante, e sono tornato indietro. Non avevo traversato del tutto la piazza, pensi. Mi è andata bene; creda sarei stato mezzo rovinato se avessi perduto la mia, ci sono documenti e il lavoro di una settimana. Ma che fa? Ha gli occhi lucidi e mi abbraccia? guardi non è il caso. L’avrei comunque resa, come penso lei la mia, una volta aperta, a parte carte e altro, non dico soldi, qualcosa per rintracciarla ci sarà pur stata”..    Così tutto si sistemerà. Il discorso si riferisce a tre-quattro minuti di vita vissuta, non più. La missione proseguirà, ecco chi aspettavo, ci sussurrammo “Marleene” e “Rosamunda”, le due canzoni simbolo della guerra recente, mentre le mie gambe tremavano ancora. Non è necessario ne parli. Penso però che quel giorno il mio cuore ricevette uno dei primi di quei colpi che quaranta anni dopo mi metteranno un bel po’ al tappeto. Entro un attimo nella chiesa della piazza e sulla destra un Sant’Antonio mi guarda benevolo. Lo ringrazio del suo possibile intervento, ringrazio poi il Duce per ciò che possa avere o non avere fatto e dedico un pensiero pure allo sfacciato “sedere” che potrebbe avermi aiutato. Rientro a Roma col Dodge i cui addetti non s’erano accorti di nulla, e non riferisco alcunché. Sono però distrutto fisicamente e moralmente per la mia disattenzione e grossa leggerezza. Il fatto è accaduto realmente, non ho aggiunto nulla, non l’ho dimenticato, come potrei? Stavolta ho parlato poco del mio Capo in quanto nell’episodio lui non c’entra direttamente, indirettamente per il suo agire si.; l’operazione infatti era organizzata da livelli sempre neri, ma non del suo “nero” (come se il colore di tonache e gagliardetti possa esser diverso). Quindi potevo pur pensare a un suo coinvolgimento per il nostro daffare conseguente a un dopoguerra infame da superare. Ad ogni modo, oltre Sant'Antonio, ringraziai pure lui. Chissà non mi abbia veramente aiutato? 

Consideratio - Ancora natalità
Sono due giorni che in TV hanno parlato di decremento delle nascite con tendenza a svilupparsi ciò anche nelle coppie foranee. Alle solite giustificazioni reali o di comodo (impegni, lavoro, spese e altro) di altri presenti non ho potuto non pensare che l'Italia abbia uno dei sistemi di assistenza natalità fra i più avanzati mondiali, con periodi pre-parto, post-parto, ricoveri, assistenza finanziaria, sussidi e parecchio altro ben maggiori di altri paesi, fra i quali USA e ex URSS. Inoltre. per colei-colui che hanno propugnato un minimo di prolificità (specificato all'1,3% donna), se non l'assenza assoluto,  ho potuto impostare un calcolo sommario che, sia chiaro, non può costituire modello demografico. Bene, questi, col nucleo familiare delle solite tre persone (padre, madre un figlio tirato su dai nonni) si è risaliti ai bisnonni che ebbero identiche situazioni. Fermandoci a tre coppie ben conosciute fra loro (si poteva risalire oltre con lo stesso andazzo) si nota  che la presenza nel tempo di sei persone, tre generazioni, ce ne lasci ad oggi una soltanto. La previsione TV che fra qualche decennio saremo ridotti da circa 55 milioni a soli 18 milioni, con preminenza assoluta di anziani, la vedo esagerata in eccesso. La realtà sarà certo peggiore. 

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