Tuesday, July 2, 2019


Mercoledì 3 luglio 2019  



L'Isola che non c'è 


 Problemi delicati, pericolosi   Inserto 4 

E' mattino e si svolgerà proprio oggi, in serata, un pubblico simposio per la mia nomina a Vice del Maestro Egau. La finezza e il garbo delle due silenziose fanciulle mi rendono pronto a affrontare una giornata di impegno concreto. Il Maestro mi attende  al di fuori della piccola residenza, assiso sulla sua poltrona. Sono con lui lo Sciamano dell'isola con due assistenti  più un bel numero di isolani. L'argomento è complesso, ancora non ben chiarito nelle Tavole Comuni (specie di costituzione ancestrale o dei dieci comandamenti di Mosè), cioè se l'isola dovesse riferirsi o meno a una qualche divinità protettiva e al suo culto in una specie di religione pubblica. Il Maestro Egau e pressoché tutti i componenti l'assemblea (da ora li chiamerò Consiglieri) già si espresse negativamente ma delle eccezioni ci furono e restarono, riferite soprattutto allo sciamano e chi a lui legato, con la conseguenza che l'argomento non era ancora ben definito e doveva esserlo, non più rimandabile, salvo il consolidamento di qualche sgradita iniziativa che già, a volte, faceva capolino. Avviò il tema Egau ripetendo che una religione e un culto specifici avrebbero apportato solo confusioni, rivalità, scontri finora sconosciuti alla comunità. Toccò poi allo Sciamano che propose l'adozione di una maxi molteplicità di spiriti e deità particolari, tante quante fossero le nostre esigenze, almeno le primarie, aleggiando conseguenze nefaste se queste spiriti fossero risultati insoddisfatti della loro venerazione. Seguirono dei locali favorevoli a trovarsi succubi di qualche Deità, anche del passato. Così, dopo una mia breve consultazione col Maestro (l'argomento non ci era affatto nuovo) questi disse a tutti che avrei esposto il mio pensiero come Vice del Consiglio Generale e ciò che avrei detto avrebbe riflettuto anche il suo pensiero e volontà. Allora:
... Eminente Maestro Egau, venerabile Sciamano che tutti rispettiamo, onorevoli rappresentanti dell'Assemblea delle cinque isole qui presenti, parliamo di un argomento che troverà definizione ufficiale nella prossima sessione plenaria, riguardante il culto e la religione. Al Dio, Deità, Demiurghi, Eoni  e loro particolarità riserveremo uno studio apposito. Per ora dedichiamoci alle esternazioni di un qualsiasi credo. Per quanto mi riguarda, e l'Eminente Egau è consenziente, questa possibilità religiosa mi trova in profondo disaccordo, nascendo solo da volontà umane spesso indirizzate e manipolate. Un Dio creatore, onnisciente, eterno, qualora esista ciò lo è per tutti, nessuno escluso, indipendente da atti di sottomissione e passiva accettazione. Altrettanto a valere se questo Dio non ci fosse, ciò sarebbe  inequivocabilmente per tutti. Ho detto però che tratteremo il tema non oggi. Per il quesito odierno invece ritengo molto positiva la soluzione suggerita dai vostri - nostri padri, basata su una realtà indiscutibile, cioè il portare rispetto e gratitudine, non venerazione, al fratello Sole, da cui tutto proviene, alla sorella Luna, che illumina la notte, muove i mari, segna il tempo e alle amiche stelle che ci guidano in ogni dove. Almeno per ora ciò sarebbe più che sufficiente a riempire i nostri animi, aspettative, speranze. Per questo riguardo verso il Sole, facendomi aiutare da cantori e musici dell'isola, proporrò di adottare un canto composto da due grandi poeta e musicista, cioè "Sole che sorgi libero e giocondo" che preparerò nei prossimi giorni. Il rispetto  al Sole, ripeto non culto, dovrebbe soddisfare anche il nostro esimio Shamano, la cui opera si riferisce pur sempre all'esaltazione e innalzamento della natura ... (questi abbozzò un cenno del capo forse di di approvazione), Il Maestro si alzò dal seggio, si congratulò con tutti e me e sciolse la riunione, precisando che nella prossima Assemblea Plenaria l Assaggiai e bevvi di tutto in quantità microscopiche eppure al termine mi sentii più che sazi  Frattanto sul piazzale di incontro e siti vicini era in atto lo svolgimento della festività che mi riguardava circa la nomina a Vice del potente Egau, una specie di Segretario di Stato. Balli, danze, canti, libagioni, specialità culinarie si sommavano e moltiplicavano, conversai con molti presenti, quasi con tutti, e ero salutato sempre con le mani giunte e un piccolo inchino. Giunse la sera e un simposio opulento accolse ognuno. Non mi ripeto sul menù, un concentrato dei tre già esposti per il pranzo e le due cene degli ospiti di riguardo, con lo Chef che si esibì pure in alcuni virtuosismi culinari. Assaggiai e bevvi un po di tutto di tutto in quantità microscopiche eppure al termine mi sentii più che sazio  Ad un punto della cena la assistente di Egau, assiso nel suo seggio e pedana accanto noi, comunicò che il Maestro si ritirava. Era il finis ufficiale, non ufficioso. Il tutto infatti proseguirà più soft fino a notte inoltrata. Del ritiro di Egau ne profittai anch'io per infilarmi  nel letto, assistito e coccolato dalle due assistenti la cui stima nelle donne  era cresciuta a dismisura visto il loro incarico affidatario.

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Martedì 2 luglio 2019  


L'Isola che non c'è 

Conoscersi, intendersi - Inserto 3* 

Mi desto dal lungo sonno e mi sento bene, vitale, pronto a mostrare di nuovo a me e altri cosa possa realizzarsi con la passione e  preparazione che parcheggiano nella mente. 
... Eminente Egau, ho passato il giorno del riposo immaginandomi come espletare le future incombenze e ho anche incontrato, se può dirsi, il mio amico Mancinus. Console di Scipione l'emiliano, con un nulla di legame parentale con me, pur se lui su ciò si mostri dubbioso. C'era anche un Capo importante della mia prima gioventù, per il quale fui disposto a tutto, anche a dargli la vita. In un'ombra velata vidi pure mia madre, padre, fratello, altri. Ho rivisto anche il mio micio rosso, Picchio. Tutti avvicinati, abbracciati, baciati. Il mio improbabilissimo avo Mancinus si è detto felice di averti conosciuto e delle possibilità che mi si potrebbero aprire, ha aggiunto una pacca sulla spalla talmente forte che ancora me la sento stampata dietro. Comunque eccomi, non mi giro nemmeno per vedere se l'uscita del tunnel ci sia o meno, ho già visto nel dormiveglia che era  sparita....
... Odir benvenuto fra noi, sei dei nostri e noi siamo te. Ti attendono due giorni importanti, uno d'introduzione non più dubbiosa, l'altro ti riguarderà personalmente. Sappi che il Vertice Massimo mi ha privato del Vice trasferito in immediato a incarico superiore e prestigioso. Oggi hanno organizzato una festicciola per il suo commiato.Prenderà poi il col postale serale e ci lascerà. A seguito di ciò la nostra Assemblea generale, riunita d'urgenza mentre riposavi, su mia specifica proposta ti ha nominato al suo posto, salvo la tua approvazione che sono certo non mancherà, potrai così esprimere al meglio la tua competenza e formazione per lo sviluppo e il futuro di chi presente in quest'isola principale e nelle altre minori, restando ben chiaro comunque, per te e tutti, che io rappresenti pur sempre l'apice della dirigenza e comando. Per abitazione avrai a quella del Vice che i nostri ragazzi stanno affrescando, controllando, mentre per le tue esigenze personali ti affido a due nostre giovani, Edera e Perla o altre se vuoi, le quali sono certo soddisferanno  le tue esigenze....
.... Maestro, ho fatto già una visita al Vice e al suo sito di lavoro dando un primo sguardo a carte, progetti, resoconti. Egli mi ha intrattenuto sulle problematiche principali e mi ha lasciata la sua Mont Blanc nero-lucido oltre un biglietto con alcune raccomandazioni ....
Ed ecco le due giovani  che si prendono cura di me. Mi conducono in un specchio d'acqua calda, tale un'ampia piscina "nature", alimentato a caduta da fonti termali superiori. In un attimo mi denudano, lo fanno anch'esse, e entriamo nel laghetto che non scherza a temperatura. Sono lavato sotto una cascatella la cui acqua era a dir poco calda poi mi asciugato in ampi teli di spugna. segue che mi accomodano in un lettino apposito massaggiandomi con oli, creme, mani delicate e garbo che mi fanno tornare ai tempi verdi passati, meglio trapassati. Gli abiti precedenti scompaiono e indosso una tunica di lino la quale giunge alle caviglie. Ai piedi due sandali in cuoio morbido. Loro pure si rivestono in un attimo con ampi veli policromi. Andiamo poi all'abitazione nel frattempo già approntata visto che non c'era molto da rintonacare o sistemare. E' una ampia costruzione a un piano, muri in laterizio e tetto esterno in paglia. Trovo già pronto il letto, così più tende anti insetti e due lampade di cera scura che terranno lontani ospiti indesiderati. La sistemazione delle suppellettili residue sarà per  l'indomani. All'interno non esiste alcun divisorio, trattasi infatti di un vano unico, un grande salone insomma, con tre finestre ampie,l'unicità è rotta solo un angolino di semi privacy sul fondo ove trovasi una minuscola toilette.
Partecipo poi al simposio serale per l'addio al Vice tentando di essere moderatissimo nei cibi e bevande. Infine a riposare e a domani.

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