Tuesday, October 23, 2018

Ottobre 24 2018 Mercoledì. n° 2714 + 23 NS  (nuova serie). Pensiamo positivo. 

Recordatio   Diari di vita 
Miscellanea uno - finis
Devo dire poi qualcosa sui viaggi che mio padre organizza ogni estate con i biglietti ricevuti in ferrovia, consultando complicati orari e cronometro in mano per controllare partenze, coincidenze, arrivi. Così, oltre le solite località umbre visitiamo più volte Padova e la basilica di Sant’Antonio, tappa d’obbligo per mia madre, Venezia, Milano, Firenze, Torino, Bologna, Firenze, Trieste, Napoli, Loreto, Pola, addirittura Fiume, fino al ponte di confine con la Iugoslava Susak, ove giungemmo con un treno rinforzato da due motrici per superare un livello impossibile per le vaporiere d'allora.. A Fiume, che è zona franca, mio padre si fa beccare dalla finanza con alcuni pacchetti di caffè e qualcos’altro, subendone il sequestro e una multa (senza contare la nostra apprensione che siamo già sul treno in procinto di partire). Una volta, al ritorno da Venezia, io e mio fratello siamo nel corridoio del vagone ed egli, nella sosta, acquista da un carrello-buffet un’aranciata gelata, bevendola fino all’ultimo goccio, senza farmi bagnare almeno le labbra; io ci resto malissimo, lui non sa che, a parte la sete o la golosità del momento, non ho mai bevuto un’aranciata, che mi figuro incredibilmente buona.  Purtroppo a rovinare un po’ queste avventure ci pensano i battibecchi con mio padre, giacché vuole decidere sempre lui, da padre-padrone. Fra i ricordi funesti di allora non posso dimenticare quello angoscioso di quando mio padre, incoscientemente, decide di fare da solo dei lavori a rinforzo alle persiane di casa, senza attrezzature di sicurezza, ponendosi in piedi sul davanzale al 5° piano, per metà sporto nel vuoto. Egli sgancia una delle due persiane della cucina, compie quanto dovuto e poi, alla stessa maniera, vorrebbe rimontarla (è un miracolo che non si sia già ammazzato). Mia madre è in ginocchio in camera a pregare Sant’Antonio, io mi vedo orfano e mio fratello è pallido a non dire; finché io e lui ci decidiamo di intervenire prendendo nostro padre con le brutte e obbligandolo, visto che non riusciamo a farlo desistere, a imbracarsi alla meglio con una corda e a legare anche la persiana da rimontare. Mentre lui la rimette a posto noi teniamo saldamente l’altro capo della fune, legandocela attorno la vita. C’è chi ci protegge e tutto va bene. Mio padre, rinsavito, rinuncia a smontare le altre ante. Altro punto che ritengo accennare è che vari fatti inspiegabili si succedono a volte in casa, come rumori, vibrazioni, spostamenti di oggetti, di cui parlerò separatamente. Ne illustro solo uno, a mo’ di esempio, cioè di un’acquasantiera in ceramica appesa alla porta d’ingresso che, dopo un violento colpo battuto al di fuori da nessuno (siamo all’ultimo piano e la scala risulterà deserta), si stacca e vola in camera da letto, ove io sono febbricitante, infrangendosi al muro. Un salto più di cinque metri! Mia madre non si scompone, attribuisce il fatto agli spiriti maligni che combatte recitando scongiuri e spargendo acqua benedetta. Per l’acquasantiera lei, nella stessa giornata, si reca in uno dei negozi di articoli religiosi al Pantheon, ne acquista una in metallo che “inchioda” al medesimo posto e, con aria di sfida, eccola dire a qualcuno: “Adesso rompi questa, non sai con chi hai a fare”. Comunque per queste stranezze anni dopo, con nozioni sul paranormale, ritenei potessero inquadrarsi nel “poltergeist”, probabilmente a me collegato, che mi trovo agli inizi dello sviluppo puberale. Ciò comunque non è certo. 

Probabiliter 
E se la seconda guerra mondiale l’avesse vinta l’Asse?
Già, in teoria la guerra 1940  -  1945 potevamo anche vincerla, una parvenza di possibilità poteva pur esserci. Non so a quale livello i bookmakers del tempo l'avrebbero quotata. Per quanto mi concerne, per averla vissuta di persona e cercato di dare un modesto aiuto alla neo  -  repubblica Sociale, non potei farmi illusioni in merito e, tale me, la maggior parte dei giovani che pur diedero anima e corpo al Duce e seguitarono, magari, ad esserne seguaci. Con la mente quindi che ricorda quel periodo cerco oggi di esprimere il mio pensiero, non facile d’accettare col senno del poi. C’è ora chi ipotizza, discute e parla circa ipotetici scenari qualora il tripartito, Germania, Italia, Giappone avesse vinto il conflitto. Che rispondere? Io sono un pragmatico per cui sono costretto a riconoscere che non poteva esistere possibilità alcuna di vittoria nello scontro  finito purtroppo male. Noi, Germania, Italia, poi Giappone, popoli di circa 200 milioni di abitanti, dichiarammo guerra agli oltre due miliardi dell’intero  pianeta (oggi i miliardi sono  sei), in particolare a Inghilterra e suo impero, Canada, Sud  -  Africa, Australia, Nuova Zelanda, poi Francia metropolitana e coloniale, Russia, Polonia, Grecia, Slavi vari, infine Stati Uniti, altri americani nord, centro e sud, Brasile e Argentina compresi; perfino la Cina remota, oltre altri stati africani e asiatici in regime coloniale o di protettorato. Oltretutto il tripartito non riuscì a farsi un vero Stato amico, ma solo alleati poco entusiasti o obbligati a esserlo (pure la Spagna, che tanto ci doveva, con situazione interna ancora precaria, non ci appoggiò, o lo fece indirettamente). Per stare nella realtà non era solo questione di uomini e nazioni, ma anche di mezzi finanziari, industriali, commerciali, petroliferi, navali, aerei, ecc. praticamente inesauribili per il blocco a noi avverso, quanto limitati per la Germania e il Giappone e drammaticamente carenti per noi. Se poi, per fantascienza, la guerra si fosse vinta contro il mondo intero (perché non c’era scelta, o si vinceva su tutti o si perdeva), mi viene un pensiero penoso a immaginarmi la gestione di quel super  -  impero che si sarebbe formato (e chi ne sarebbe stato il capo, l’Augusto di Roma, l’Odoacre del nord, il Tenno d’oriente? o una triarchia destinata male?) Per noi poi ci saremmo scornati in un batter d’occhio con la Germania per molteplici ragioni, fra le  quali l'infima considerazione nella quale eravamo da tenuti nonché l’immaturità del nostro popolo e la perenne tendenza a mutare bandiere ai balconi, tanto che da secoli avviamo guerre per finirle a parte opposta. Non mi si consideri un cinico. Quei tempi li vissi sia come presenza, sia per partecipazione e studio. Fanno bene ad ogni modo i ragazzi che oggi vagheggiano le possibilità che ci furono, in caso di vittoria, di entrare in un nuovo ordine, un nuovo superstato, pur sapendo che ciò possa essere solo un sogno, e sognare non è proibito. Aggiungo, col senno del poi, fu anche un bene che gli eventi bellici siano andati così. Le ideologie fasciste, naziste, nipponiche, già con difficoltà all’interno, si sarebbero rivelate inadeguate all’orbe terracqueo, sfaccettato in diversità etniche, storiche, razziali, economiche, religiose, morali, etiche. Aggiungo pure che se la moltitudine dei futuri sottoposti ci avesse semplicemente mandati a quel paese non avremmo potuto farci assolutamente nulla.  Poi, senza remore e nulla togliendo al mio affetto per capi e idee del tempo, queste impostazioni non tenevano conto di una umanità sempre più edotta delle proprie possibilità e volontà. Esse furono pregne di onnipotenza e ingiustizie. 

Consideratio  
Il debito pubblico italiano (n° 4)
Faccio una pausa per le mie percezioni dirette e parlo un pò d'altro, sempre relativo al tema. Aggiungo così che le pensioni  facili di partenza, modeste o no siano state, interessarono gli artigiani, con modalità tali ai coltivatori e commercianti, ai parroci delle tante parrocchie, come funzionari pubblici (non a altri prelati), e cento altri rivoli di erogazioni più o meno occulte. . C'è poi la polizia comunale passata da forza armata gestita dal ministero della difesa, con caratteristiche previdenziali del tutto particolari, a semplici lavoratori della sicurezza, manipolati dai sindacati e gestiti dall'INPS che dall'operazione ne uscì malconcia. Infine, solo per ora, gli interventi nell'Alitalia che, privata o no, lo Stato l'ha pagata e ripagata  più volte. Per oggi basta ma il dire di ciò proseguirà. 


-------------------------------------- 

4 comments:

Roberto said...

Ciao Francesco, Maristella, Ariel e tutti. Se avesse vinto l'Asse, già... Penso anche io sarebbe stato un bel casino: non tanto per l'Italia (il Giappone lo lascio da parte per la sua lontananza dallo scenario in cui viviamo, quello europeo), che probabilmente via via si sarebbe trasformata in una repubblica parlamentare democratica - come è stato per la Spagna - quanto per la Germania, che le cose quando le comincia le porta in fondo, nel bene e nel male. Fra l'altro, nulla mi toglie dalla testa che alla fine la Germania avrebbe tentato di mangiare anche noi...

rugiada said...

Buongiorno Francesco. Roberto. Ariel e tutti.
Praticamente unendo tutte queste categorie pensionabili si è formato il classico buco di cui parlavi, dovute o non dovute ora se ne pagano le conseguenze.
Buona giornata a tutti.

Francesco said...

Bgiorno MarySun, le operazioni finanziarie che ho accennato sono state una delle cause del debito pubblico, purtroppo penso non le maggiori. Delle altre ne parleremo con calma. ciao

Francesco said...

Cizao Roberto. A parte l'illusione impossibile di vittoria, al massimo un accomodamento in cui tutti, nessuno escluso, Germania - Italia comprese, dovevano abbandonare le oro velleità, c'è che ci saremmo scontrsati sicuramente con la Germania, in che modo per ora non so, ma sarebbe stata dura, specie per la questione Sud-Tirolo. A parte la miserca considerazione tedesca nei nosrtri riguardi la Germania poi non avrebbe permesso in alcun modo all'Italia il controllo del Mediterraneo e paesi dell'area. Troppi interessi erano per loro in atto. Il legame con la Turchia, con l'Iran, le mire sull'Irak e gli accordi in sostanza antitaliani che sarebbero sorti con la Francia di Vichy e magari di De Gaulle. Tutto sommato è andata bene percome è stato. Ciao